Martedì, il governo greco ha dichiarato la chiusura di un’agenzia statale nel mirino di un’indagine condotta dal procuratore europeo a causa di un presunto scandalo di frode che coinvolge il sostanzioso budget agricolo dell’Unione Europea. Nei giorni scorsi, Laura Kövesi, procuratore capo europeo, ha affermato in un’intervista a POLITICO la volontà di portare avanti l’inchiesta nonostante i cosiddetti “attacchi” e “intimidazioni” nei confronti del suo personale.

La settimana passata è stata segnata da episodi drammatici, durante i quali i funzionari dell’Ufficio del Procuratore Pubblico Europeo sono stati fisicamente ostacolati dai dipendenti dell’agenzia greca OPEKEPE, responsabile della distribuzione dei fondi agricoli e al centro dell’attuale indagine. Venerdì scorso, il governo greco ha dovuto rimuovere dall’incarico il presidente di OPEKEPE per la mancata collaborazione con l’inchiesta dell’Unione Europea.

L’EPPO, acronimo dell’Ufficio del Procuratore Pubblico Europeo, ha avviato procedimenti contro decine di casi in cui cittadini greci avrebbero ottenuto fondi agricoli per terreni inesistenti o per lavori mai effettuati, togliendo così risorse ai veri agricoltori. Un’indagine di POLITICO, realizzata all’inizio di quest’anno, ha portato alla luce questa frode multimilionaria.

Il governo greco, attraverso un comunicato, ha informato che i pagamenti e i controlli agricoli verranno trasferiti all’Autorità Indipendente per le Entrate Pubbliche, insieme al personale di OPEKEPE. Dopo numerosi tentativi di modernizzare OPEKEPE dall’interno, risultati infruttuosi, il governo si è coordinato con le autorità europee per affrontare definitivamente il problema. È stato precisato che l’integrazione dovrebbe concludersi entro la seconda metà del 2026, con la legislazione correlata che verrà presentata entro luglio.

OPEKEPE è stata posta sotto la supervisione dell’Unione Europea dal settembre 2024 per non conformità agli standard operativi. L’agenzia rischia di perdere la certificazione per la gestione dei fondi dell’UE nel prossimo luglio, quando le autorità europee si recheranno ad Atene per valutare i progressi effettuati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *