A Bruxelles si sta creando una spaccatura significativa sull’approccio da adottare nei confronti delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dalla Russia. Tra i principali acquirenti dell’Unione Europea, Francia e Belgio si mostrano riluttanti nel supportare un divieto proposto dalla Commissione Europea. Entrambi i paesi cercano rassicurazioni più concrete sulle implicazioni economiche e legali di una tale misura prima di poter esprimere un sostegno unanime. La Francia, infatti, punta a diversificare le sue fonti di approvvigionamento energetico, considerando il Qatar come un potenziale sostituto delle forniture russe. D’altro canto, il Belgio richiede una valutazione dettagliata sull’impatto economico.
Al contrario, Spagna e Paesi Bassi, anch’essi grandi importatori di GNL russo, sembrano sostenere la proposta di Bruxelles di interrompere gradualmente le forniture russe. Per la Spagna, ciò significa liberarsi di un contratto di lungo termine con Novatek, valido fino al 2042. I Paesi Bassi mostrano un atteggiamento simile, auspicando di poter eliminare del tutto le importazioni russe. Entrambi i paesi considerano la proposta di vietare gli acquisti a breve termine quest’anno e quelli a lungo termine entro il 2027 come un’opportunità per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia.
La Commissione Europea, tentando di ottenere un consenso generale, si trova di fronte alla sfida di bilanciare diverse esigenze e preoccupazioni. L’importanza di ottenere il sostegno di Francia, Belgio, Spagna e Paesi Bassi risiede nel fatto che insieme rappresentano il 97% delle importazioni totali di GNL russo nell’Unione Europea. Inoltre, questa mossa avrebbe un impatto significativo sulle esportazioni globali di Mosca.
Ungheria e Slovacchia, da parte loro, sono probabilmente inclini a mantenere le importazioni di energia russa, considerate economicamente vantaggiose. Allo stesso tempo, diverse figure politiche e dell’industria sottolineano la necessità di proseguire con le importazioni russe per mitigare le elevate bollette energetiche e le tensioni economiche in Europa. Tuttavia, la proposta di Bruxelles viene vista come legalmente sicura, nonostante le preoccupazioni sollevate da alcuni governi.
Il Belgio, procedendo con cautela, ha richiesto che la Commissione Europea presenti un’analisi completa delle conseguenze delle misure proposte. Una bozza di dichiarazione suggerisce che diverse capitali del blocco considerino un’analisi a livello europeo per comprendere meglio gli effetti della cessazione delle importazioni di GNL russo. Da notare che secondo un’analisi di Kpler, l’approvvigionamento di gas spagnolo è migliorato durante l’inverno, seppur un divieto delle forniture russe non dovrebbe causare una crisi, grazie alla crescente capacità di Stati Uniti e Canada prevista per il prossimo anno.