In un colpo di scena inaspettato, il sindaco di Bucarest, Nicușor Dan, ha ottenuto la presidenza della Romania, segnando una significativa virata verso il centrosinistra. Malgrado un iniziale svantaggio nel primo turno elettorale, svoltosi due settimane prima, Dan è riuscito a prevalere sul suo avversario di estrema destra, George Simion, con un distacco dell’8%. Con il 99,8% dei voti conteggiati all’alba di lunedì, Dan ha raccolto il 53,8% delle preferenze, mentre Simion si è fermato al 46,2%. L’affluenza alle urne, attestatasi al 65%, è stata la più alta dal 1996.
Dan ha espresso le sue prime parole da presidente eletto sottolineando l’importanza delle comunità, attribuendo il suo successo ai cittadini desiderosi di vedere un cambiamento significativo in Romania. Durante la celebrazione nella notte elettorale, i suoi sostenitori, raccolti intorno alla sede della campagna, hanno manifestato la loro gioia ballando e cantando il suo nome. Dan, ex matematico e figura dai modi pacati, incaricato dai suoi elettori di portare unità e progresso, ha attirato un gran numero di voti nonostante lo stile aggressivo del suo oppositore.
Simion, leader del partito ultranazionalista AUR, aveva inizialmente messo in dubbio la legittimità del processo elettorale, dichiarandosi vincitore ancora prima del completamento dello spoglio. Tuttavia, di fronte all’evidente distacco, ha dovuto riconoscere la sconfitta, congratulandosi con il vincitore e dichiarando che la volontà del popolo rumeno aveva prevalso. Nonostante il risultato negativo, Simion ha esortato i suoi sostenitori a rimanere coinvolti nel futuro politico del paese.
La campagna di Simion, caratterizzata da dichiarazioni clamorose e promesse come il ripudio degli aiuti all’Ucraina, riecheggiava la retorica populista di Donald Trump, apparentemente cercando una protesta simile ai giorni delle elezioni degli Stati Uniti nel 2020. Tuttavia, le sue accuse di irregolarità, comprese le affermazioni relative a elettori defunti, non hanno trovato riscontri oggettivi.
La vittoria di Dan offre una nuova speranza per la Romania, soprattutto dopo una recente crisi costituzionale che ha visto il sistema democratico messo sotto pressione da elementi filo-russi e scettici verso la NATO. Ora, Dan si concentra sulla formazione di una coalizione con partiti filo-occidentali e rappresentanti delle minoranze per stabilire una governance stabile e inclusiva. Questa notizia ha suscitato sollievo e ottimismo, con cittadini rumeni che vedono nella sua elezione la possibilità di una Romania più unita e rispettosa delle diversità.
In sintesi, il successo elettorale di Nicușor Dan rappresenta una significativa svolta politica per la Romania, promettendo maggiore inclusività e rispetto nelle relazioni civiche, e segnala un potenziale cambiamento nel panorama politico europeo, che allontana le tendenze ultranazionaliste.