Nel contesto di crescenti tensioni tra l’Ungheria e la Commissione Europea, la possibilità che Budapest possa affrontare significative perdite finanziarie dai fondi dell’Unione Europea si fa sempre più concreta. La Commissione Europea sta seriamente considerando l’opzione di inasprire le condizioni per l’erogazione dei fondi all’interno del suo bilancio a lungo termine. Michael McGrath, commissario incaricato della democrazia e dello stato di diritto, ha evidenziato che già 18 miliardi di euro di fondi europei destinati all’Ungheria sono stati congelati a causa di infrazioni alle normative comunitarie. Tuttavia, il rischio per l’Ungheria è ancora più alto, poiché nuovi provvedimenti potrebbero legare più strettamente l’accesso ai finanziamenti dell’UE al rispetto dei principi democratici e dello stato di diritto.

Durante un’intervista al Copenhagen Democracy Summit, McGrath ha manifestato serie preoccupazioni per la situazione attuale in Ungheria e le sue ripercussioni sulla democrazia nel paese. Ha enfatizzato l’importanza di esplorare ulteriori strumenti per garantire l’osservanza dello stato di diritto, in vista della definizione del prossimo quadro finanziario pluriennale (MFF) dell’UE.

Le tensioni tra Bruxelles e il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, si sono intensificate, soprattutto dopo che il governo di Budapest ha limitato le libertà civili, come dimostrato dal divieto di una parata dell’orgoglio programmata per giugno. Il partito Fidesz di Orbán ha inoltre avanzato una proposta di legge che comporterebbe una repressione simile a quella russa sulle ONG, permettendo al governo di mettere al bando organizzazioni con finanziamenti stranieri.

McGrath, di ritorno da una visita a Budapest, ha riportato le preoccupazioni sollevate dalla società civile e dai media, i quali percepiscono una crescente pressione e restrizione delle loro attività quotidiane. Ha condannato fermamente il divieto della parata dell’orgoglio, dichiarandolo contrario ai valori fondanti dell’Unione Europea. Lo stato di diritto è visto come un requisito fondamentale per l’adesione all’UE e non qualcosa di opzionale, e la situazione attuale in Ungheria è considerata intollerabile.

Allo stato attuale, l’accesso ai fondi europei è subordinato al rispetto delle leggi comunitarie attraverso il Meccanismo di Condizionalità dello Stato di Diritto. McGrath ha suggerito che il nesso tra adempienza delle normative e pagamenti futuri potrebbe essere ulteriormente rafforzato. La Commissione Europea è prossima a presentare la sua proposta per il prossimo MFF entro luglio, anche se la sua entrata in vigore non avverrà prima del 2028. Tuttavia, qualsiasi proposta per inasprire le condizioni finanziarie darà un segnale politico significativo alla vigilia delle elezioni ungheresi previste per l’anno successivo.

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