A Bruxelles si è svolto un importante incontro tra i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito insieme all’Alto rappresentante dell’Unione Europea e al ministro degli Esteri iraniano. Questo meeting, tenutosi a Ginevra, si è tenuto a una settimana di distanza dagli attacchi israeliani contro i siti nucleari e militari di Teheran. Israele sta cercando di impedire che l’Iran si avvicini alla possibilità di sviluppare un’arma nucleare. L’obiettivo principale di questo vertice era quello di persuadere l’Iran ad accettare un controllo più stringente da parte dell’AIEA sul suo programma nucleare e sulle attività balistiche, allo scopo di evitare un potenziale intervento militare americano.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che è stata preparata un'”offerta negoziale globale” da presentare a Teheran nella speranza di risolvere le ostilità con Israele. Tuttavia, poco prima dell’inizio dei colloqui, il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato alla televisione di Stato che, date le circostanze attuali, “mentre continuano gli attacchi del regime sionista”, l’Iran non è interessato a negoziati. Sebbene abbia escluso discussioni con gli Stati Uniti a causa del loro coinvolgimento nei conflitti, Araghchi si è dimostrato più aperto verso gli europei, specificando che sarebbe disponibile a un dialogo sul programma nucleare e su questioni regionali, ma non a trattare sui missili.
Gli europei intendono prevenire un’escalation nella regione. Kaja Kallas, responsabile della politica estera dell’Ue, ha sottolineato che si è discusso sia delle questioni nucleari che di argomenti più ampi, mantenendo aperte le possibilità di dialogo. Jean-Noël Barrot, ministro degli Esteri francese, ha confermato che l’Iran si è detto disposto a continuare le discussioni sia sul programma nucleare sia su altri temi. Si attende che Teheran si impegni in discussioni non solo con l’Unione Europea, ma anche con gli Stati Uniti, per trovare una soluzione negoziata al conflitto.
Il ministro tedesco Johann Wadephul ha descritto i colloqui come “molto seri” e ha sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza di Israele dalla prospettiva della Germania. L’omologo britannico David Lammy ha incontrato il segretario di Stato americano Rubio e l’inviato mediorientale di Donald Trump a Washington, confermando che l’Iran non deve ottenere armi nucleari e auspicando ulteriori colloqui con gli Stati Uniti.
Secondo fonti diplomatiche, nonostante un possibile intervento militare stia venendo pianificato, Washington si mostra aperta a colloqui diretti. Un funzionario ha rivelato alla CNN che il presidente americano Trump sostiene la diplomazia portata avanti dall’Europa. Sebbene recentemente Teheran e Washington fossero impegnate in discussioni per un nuovo accordo diplomatico, l’Iran non intende fermare l’arricchimento nucleare, pur sostenendo che si tratti di un processo a scopi pacifici.
Majid Farahani, un rappresentante iraniano, ha sottolineato che sebbene potrebbe ridurre il livello di arricchimento dell’uranio, non intende arrestarlo, rimarcando che l’Iran è l’unico paese senza armi nucleari ad arricchire uranio fino al 60%. Secondo l’agenzia iraniana Irna, i colloqui di Ginevra si sono svolti in modo “serio e rispettoso” e, sebbene sospesi per consultazioni interne, sono stati visti come un passo preliminare piuttosto che una fine definitiva del dialogo.