Nella settimana in corso, si è registrato un significativo sviluppo nelle vicende legate al caso di spionaggio noto come CatalanGate. Le vittime dell’intrusione informatica, fra cui l’ex Presidente della Catalogna Artur Mas, hanno intrapreso nuove azioni legali contro i servizi di sicurezza della Spagna e i produttori israeliani dei software di sorveglianza coinvolti. Questo passo è volto a cercare giustizia per le attività di spionaggio politico legate allo scandalo del 2022.

Nell’occhio del ciclone ci sono i programmi Pegasus e Candiru, strumenti di sorveglianza sviluppati in Israele, usati per hackerare i telefoni di circa 65 persone tra cui politici, attivisti e giornalisti coinvolti nel movimento indipendentista catalano. Questo episodio rappresenta il più eclatante caso di hacking politico con spyware in Europa degli ultimi anni. Va ricordato che lo stesso governo spagnolo aveva ammesso che anche i dispositivi del Primo Ministro Pedro Sánchez e del Ministro della Difesa Margarita Robles erano stati compromessi con Pegasus.

Le rivelazioni circa queste operazioni di hacking hanno alimentato una crisi a livello europeo, mettendo in luce l’ampio utilizzo di spyware non solo nella politica, ma anche nel mondo degli affari. Le recenti denunce ribadiscono l’impegno delle vittime catalane a ricercare la verità e ottenere giustizia attraverso il sistema legale.

Artur Mas ha espresso al parlamento spagnolo l’intenzione di avanzare una denuncia penale nei confronti di “tutti coloro che hanno compromesso il nostro sistema democratico”. Mas è stato sorvegliato tramite Pegasus per un lungo periodo, dal 2015 al 2020. Nel frattempo, un altro contenzioso legale è stato avviato da Sentinel Alliance, un’organizzazione che rappresenta cinque ingegneri del software catalani colpiti dal medesimo spyware.

Il caso presentato da Sentinel Alliance si configura come la prima azione legale contro i produttori di Candiru. Questa compagnia, insieme a NSO Group, creatrice di Pegasus, era già stata inserita nella lista nera dall’amministrazione statunitense. I cinque querelanti includono, tra gli altri, Joan Matamala i Alzina, il primo noto individuo a essere colpito da Candiru a livello globale.

Joan Arús, presidente dell’organizzazione non-profit che ha presentato la denuncia, ha affermato in un’intervista a POLITICO di voler portare la sfida anche ai tribunali europei, qualora le strade legali in Spagna non dovessero garantire risultati soddisfacenti. Arús ha lamentato che le molteplici azioni legali in corso rappresentano una sorta di “strategia di ostruzionismo” da parte dei tribunali spagnoli, con i procedimenti sparsi tra diverse giurisdizioni.

Nonostante le pressioni, il governo spagnolo ha negato qualsiasi comportamento scorretto, ma ha accettato di desecretare documenti relativi all’intercettazione del cellulare di Pere Aragonès, leader del partito separatista Esquerra Republicana de Catalunya. Al momento, né la Guardia Civil spagnola, né il Centro Nazionale di Intelligence, né NSO Group hanno espresso commenti sull’ultima evoluzione di questa vicenda. Candiru non è stata contattata per un commento.

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