LONDRA – Una fase cruciale delle trattative post-Brexit ha segnato un cambio di passo significativo nelle relazioni tra l’Unione Europea e il Regno Unito. Dopo anni di negoziati tesi e posizioni rigide, l’UE ha scelto di abbandonare l’idea del “non fare la spesa selettiva”, un principio che aveva a lungo dominato i colloqui con i leader britannici. Questa espressione, spesso utilizzata dal negoziatore di Bruxelles Michel Barnier, descriveva l’approccio intransigente dell’Unione nei confronti di un mercato unico percepito come un’entità indivisibile. Partecipare a specifici settori senza accettare le responsabilità della libera circolazione era inaccettabile, secondo Bruxelles. Il messaggio era chiaro: tutto o niente.

Tuttavia, recentemente, Pedro Serrano, ambasciatore dell’UE a Londra, ha spiegato che questo approccio rigido non apporta più benefici. Durante un evento tenuto dal think tank “UK in a Changing Europe”, Serrano ha sottolineato la necessità di concentrarsi su questioni di interesse comune, andando oltre quella vecchia retorica ormai superata. Non è più questione di evitare la spesa selettiva, ha detto, ma piuttosto di vedere la relazione come un’entità in evoluzione continua.

Anche a Bruxelles, l’atteggiamento sembra essersi ammorbidito. La recente decisione di riaprire i negoziati sul mercato unico dell’elettricità e sugli agroalimentari, due settori problematici a seguito della Brexit, è stata vista dagli osservatori come una mossa pragmatica. La capacità delle due parti di trovare un terreno comune dimostra che, quando gli interessi coincidono, le resistenze possono essere superate. Come ha osservato Charles Grant del Centre for European Reform, il timore iniziale dell’UE era che altri stati membri potessero seguire l’esempio del Regno Unito. Ora, invece, si ammette che un vantaggio reciproco giustifica la selettività.

Paul Adamson, un esperto delle dinamiche post-Brexit, suggerisce che il recente summit potrebbe aver stabilito un precedente per discussioni a venire. Questa nuova fase nei rapporti UE-Regno Unito potrebbe portare a un approccio più collaborativo, in cui entrambe le parti cercano di ottenere benefici reciproci, segnando forse l’inizio di un dialogo più costruttivo e meno conflittuale.

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