Il sistema commerciale globale necessita di interventi più incisivi per risolvere le “dissonanze persistenti e insostenibili” presenti al suo interno. Questa è l’opinione espressa da Andrew Bailey, Governatore della Banca d’Inghilterra, il quale ha riconosciuto che le preoccupazioni degli Stati Uniti riguardanti le distorsioni nel commercio internazionale potrebbero essere giustificate. In un’intervista rilasciata a POLITICO durante un evento dell’Associazione dei Banchieri Stranieri ad Amsterdam, Bailey ha sottolineato che il sistema commerciale multilaterale, instaurato nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale, potrebbe non aver raggiunto pienamente i suoi obiettivi e che pertanto necessita di una revisione.

Bailey ha espresso la necessità di sviluppare un sistema capace di identificare le aree in cui tali dissonanze persistono e sono insostenibili. Queste affermazioni sono emerse pochi giorni dopo il parziale riavvicinamento tra Cina e Stati Uniti riguardo alla guerra commerciale avviata dall’amministrazione di Donald Trump il 2 aprile. Questa svolta ha contribuito a rassicurare i mercati finanziari, preoccupati per il futuro economico a livello globale.

Nonostante Bailey abbia ribadito il suo sostegno al libero scambio, ha riconosciuto che i dazi, tradizionalmente contrari alle politiche economiche ortodosse, potrebbero aver funzionato come catalizzatori necessari per avviare una riforma del sistema di scambi internazionale. Secondo Bailey, l’amministrazione statunitense ha probabilmente giudicato indispensabile l’uso dei dazi per comunicare il proprio punto di vista. Ha inoltre dichiarato che coloro che sostengono il libero scambio e la cooperazione multilaterale dovrebbero comprendere questa posizione.

Nel suo discorso ai banchieri intervenuti all’incontro, Bailey ha precisato che il suo invito non è di abbandonare l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), bensì di collaborare per renderla nuovamente efficace. Ha evidenziato la presenza di problemi nei trattati commerciali e nella loro supervisione, sottolineando l’importanza di affrontare queste questioni in una maniera coordinata a livello internazionale, evitando così di rinunciare al sistema multilaterale, il che rappresenterebbe un significativo passo indietro.

Bailey ha osservato che le riforme dovranno affrontare sia le dissonanze macroeconomiche persistenti sia le vulnerabilità nell’applicazione dei trattati a livello micro. Ha spiegato che le dissonanze economiche originano da squilibri fondamentali dell’economia, suggerendo che è da lì che bisogna iniziare a cercare soluzioni. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) dovrà giocare un ruolo cruciale in questo processo, poiché sempre più nazioni stanno accettando la necessità di affrontare seriamente queste problematiche.

Infine, Bailey ha ricordato che un’analisi del FMI ha evidenziato come una parte considerevole delle nuove restrizioni commerciali degli ultimi dieci anni sia stata introdotta dalla Cina. È essenziale, ha concluso, trovare un modo per affrontare tali questioni, evitando di lasciarle irrisolte e permettendo così che la tensione aumenti.

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