Le elezioni parlamentari in Austria hanno visto un risultato storico: il partito di estrema destra FPO (Freiheitliche Partei Österreichs) ha ottenuto una vittoria netta con il 29,1% dei voti. Tuttavia, nonostante il successo, il leader del partito Herbert Kickl potrebbe non riuscire a formare un governo. La mancanza di alleanze, infatti, sta creando una situazione di stallo politico che rischia di lasciare l’Austria senza un esecutivo stabile per mesi.
Una vittoria solitaria: la destra senza appoggi
Con quasi tutti i voti contati, il partito populista e sovranista di Kickl ha superato di gran lunga i centristi dell’ÖVP (26,3%) e i socialdemocratici (21,1%). Nonostante la crescita impressionante, con un incremento di 12 punti percentuali rispetto alle ultime elezioni, il FPO si trova ora in una situazione complessa: nessun altro partito sembra disposto ad allearsi con loro. Il cancelliere uscente Karl Nehammer e il suo partito, l’ÖVP, hanno già dichiarato di non voler collaborare con l’estrema destra, mentre i liberali e i Verdi si sono anch’essi smarcati dalla possibilità di formare un’alleanza con Kickl.
Un’elezione che cambia gli equilibri
Il risultato delle elezioni rappresenta un cambiamento epocale per la politica austriaca. È la prima volta dal dopoguerra che un partito di estrema destra emerge come la forza più votata. Questo risultato segue l’ondata populista che ha già investito altri paesi europei, come Francia e Paesi Bassi, nel 2024. Il successo del FPO, che ha cavalcato temi come l’immigrazione, il rigido controllo dei confini e una politica filo-russa, riflette una crescente disaffezione dell’elettorato verso i partiti tradizionali.
Tuttavia, la strada verso il governo non è affatto semplice. Nonostante la legge austriaca non preveda automaticamente che il partito vincente ottenga l’incarico di formare un esecutivo, la prassi vuole che il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, affidi il compito al leader del partito più votato. Ma Kickl, già ministro dell’interno e noto per le sue posizioni estreme, potrebbe trovare difficoltà nel costruire una coalizione.
Il “fantasma” del passato e il futuro incerto
Il FPO era già stato al centro delle cronache politiche nel 2017, quando uno scandalo travolse il partito a causa delle promesse fatte da Christian Strache, ex leader, a una finta oligarca russa. Da allora, il partito ha faticato a recuperare credibilità, ma sotto la guida di Kickl è riuscito a risalire la china, legandosi a movimenti sovranisti europei come quello di Viktor Orbán in Ungheria e Marine Le Pen in Francia.
Nonostante la vittoria elettorale, però, la destra austriaca si trova in una situazione di isolamento politico. Con l’ÖVP e i socialdemocratici fermi nel loro rifiuto di allearsi con il FPO, si prospetta la possibilità di una “coalizione anti-sovranista” che includa i partiti centristi e i Verdi. Tuttavia, la somma dei seggi ottenuti da questi partiti non garantisce una maggioranza solida, lasciando aperta la possibilità di uno scenario di instabilità politica.
La reazione degli elettori e il futuro del governo
Con un’affluenza alle urne del 78,4%, gli elettori austriaci hanno mostrato un chiaro interesse per queste elezioni. Ma la loro volontà di cambiamento, espressa attraverso il sostegno al FPO, potrebbe non bastare a portare il partito al governo. Le parole d’ordine di Kickl, come “fortezza Austria” e “remigrazione”, che puntano a un netto giro di vite sull’immigrazione e una politica estera più isolazionista, non sembrano trovare sponda negli altri partiti.
Ora, la palla è nelle mani del presidente Van der Bellen, che dovrà decidere se affidare a Kickl il compito di formare un governo o cercare una soluzione alternativa con una coalizione di partiti centristi e progressisti. L’Austria si trova dunque a un bivio, con il rischio di dover affrontare un lungo periodo di negoziazioni e instabilità.
In conclusione, mentre il FPO celebra la sua vittoria storica, il futuro politico dell’Austria appare tutt’altro che chiaro. Il paese potrebbe ritrovarsi bloccato in una situazione simile a quella della Francia, dove la destra ha vinto ma non riesce a governare.
Mi pare che nel mondo la storia si ripeta… sempre più persone si schierano con l’estrema destra, e intanto i problemi restano… cambiano solo i nomi dei leader. Ma che politica è questa?