A Mosca resta ancora da conquistare il 25% della regione di Donetsk. L’obiettivo del Cremlino sembra essere quello di accumulare droni e missili per rispondere in modo più deciso all’Ucraina, cercando di raggiungere ulteriori traguardi sia militari sia politici. Le fonti riportano che Washington e Mosca stiano lavorando per siglare un accodo sull’Ucraina che permetta di congelare la situazione sul campo, creando così un terreno fertile per il dialogo su una pace duratura.

Bloomberg riporta che l’intesa preliminare potrebbe lasciare alla Russia i territori occupati durante l’invasione, stabilizzando così la linea del fronte. Secondo il Wall Street Journal, Putin potrebbe essere disposto a interrompere le ostilità a condizione di mantenere la regione di Donetsk, che si aggiungerebbe alla Crimea annessa illegalmente nel 2014. Questo scenario implicherebbe una ritirata da parte delle forze ucraine da alcune aree di Lugansk e Donetsk, assegnando alla Russia una vittoria non conquistata sul campo.

In cambio, Mosca cesserebbe la sua offensiva nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia lungo le attuali linee del fronte. Tuttavia, ci sono quesiti cruciali ancora senza risposta: la Russia rinuncerà ai territori occupati, incluso l’impianto nucleare di Zaporizhzhia? Washington, in passato, ha offerto riconoscimenti territoriali alla Russia, ma sarà questa l’intesa che verrà negoziata in Alaska tra Trump e Putin?

Il tipo di cessate il fuoco che potrebbe emergere è ancora incerto: definitivo, temporaneo, parziale o totale? Secondo l’ultimo rapporto dell’Institute for the Study of War (Isw), basato su informazioni dell’intelligence occidentale, Putin potrebbe aver discusso una tregua che permetterebbe alla Russia di accumulare droni e missili per futuri attacchi devastanti sull’Ucraina. Questo interromperebbe anche i tentativi ucraine di logorare la base militare russa.

Nel frattempo, la produzione di droni e missili in Russia è notevolmente aumentata, con proiezioni future che indicano un aumento giornaliero della produzione di droni. Con una scorta di missili sufficiente per due anni, un cessate il fuoco permanente appare improbabile, mentre uno temporaneo seguito da nuovi attacchi appare più realistico.

Anche se l’avanzata russa ha conosciuto un’accelerazione, resta una sfida conquistare città di grandezza significativa o attraversare barriere naturali come il fiume Dnipro. Eppure, le ambizioni di Mosca non si limitano a queste regioni: dichiarazioni del Cremlino indicano obiettivi territoriali più ampi in Ucraina, mirando città come Odessa e Kharkiv.

L’intenzione di Putin sembra estendersi oltre la terra: l’obiettivo è quello di cambiare il governo ucraino e ridurre la potenza militare dell’Ucraina, alterando equilibri politici e militari in Europa. Secondo l’intelligence occidentale, Putin crede che il tempo giochi a favore della Russia, confidando che l’Occidente cederà.

L’Isw conclude che il Cremlino sta predisponendo le condizioni per accusare l’Ucraina in caso di mancati accordi, cercando di spostare la responsabilità del fallimento delle negoziazioni sull’Ucraina. Questo giustificherebbe una guerra prolungata, rinforzando la narrativa interna russa di una resistenza necessaria e inevitabile.

3 pensiero su “Accordo Russia-USA sull’Ucraina: Trump e Putin trattano lo scambio di territori in Alaska”
  1. Mi dispiace per l’Ucraina, sembra che il mondo si stia dimenticando di loro mentre la Russia conntinuua ad espandersi senza nesuna conseguenza vera. Speriamo benne dai!

  2. Eh, ma secondo me però questi accordi non serviranno a nulla. Alla fine Russia continuerà comunque a fare come gli pare. Chi può fermarli?

  3. Questo è il solito sistema di Putin, creare caos per sembrare il forte della situazione. Non credo ci sarà mai un vero e proprio accordo di pace.

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