Durante i primi cento giorni dell’amministrazione Trump, gli Stati Uniti si trovano in un periodo di grande tensione economica e politica. Al centro di questa situazione c’è uno scontro acceso con Amazon, il colosso dell’e-commerce guidato da Jeff Bezos. I recenti sviluppi sono iniziati quando Punchbowl News ha riportato che Amazon stava considerando l’idea di mostrare l’aumento dei prezzi causato dai dazi imposti dall’attuale governo di Washington. In risposta, la Casa Bianca ha accusato la società di un “atto ostile e politico”, mettendo ulteriormente in evidenza l’atmosfera già tesa.
Il segretario del Tesoro americano, Scott Bessent, è rimasto al fianco di Karoline Leavitt, mentre quest’ultima ha criticato mediaticamente Amazon, chiedendo retoricamente perché una trasparenza simile non fosse stata richiesta quando l’inflazione sotto l’amministrazione Biden aveva raggiunto livelli storici. Successivamente, Amazon ha precisato che eventuali modifiche avrebbero riguardato solo la piattaforma a basso costo Haul, e non il sito principale.
Nonostante il chiarimento, che ha portato a un parziale recupero delle azioni Amazon in Borsa, la questione ha riacceso l’attenzione su Bezos. Di recente, l’imprenditore è riuscito a ricucire parzialmente i rapporti con Trump, nonostante iniziali divergenze e critiche. Ciò è avvenuto attraverso alcuni gesti conciliatori, come il contributo significativo per l’organizzazione dell’inaugurazione presidenziale, e altre collaborazioni con figure di spicco della tecnologia.
Intanto, la situazione economica negli Stati Uniti si complica. La fiducia dei consumatori ha toccato livelli minimi, come non si vedeva da cinque anni. Inoltre, il deficit commerciale ha raggiunto i 162 miliardi di dollari a marzo, un aumento significativo rispetto ai 92,8 miliardi registrati nello stesso mese dell’anno precedente. Questa crescita è stata in parte alimentata dalla corsa alle importazioni a causa delle nuove tariffe doganali.
Le tensioni si estendono anche al settore automobilistico, costringendo l’amministrazione Trump a rivedere alcune delle sue decisioni sui dazi, introducendo esenzioni per l’industria dell’automobile. Misure simili mirano ad evitare una stagnazione degli investimenti e delle assunzioni in un comparto cruciale per l’economia americana.
Mentre l’incertezza economica aumenta, il commercio internazionale diventa un campo di battaglia dove la politica di “incertezza strategica” della Casa Bianca potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Con un futuro sempre più imprevedibile, le sfide che Trump si trova ad affrontare si estendono oltre i confini nazionali, avvolgendo i rapporti tra economia, politica e strategia geopolitica in un intreccio inestricabile.