Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha reagito prontamente alla critica della Commissione europea nei confronti del governo italiano riguardo all’uso del Golden power per l’operazione di acquisizione del Banco Bpm da parte di Unicredit. Giorgetti ha ribadito l’importanza della sicurezza economica come parte integrante della sicurezza nazionale, sottolineando che la risposta alla lettera della UE si baserà sulla sentenza favorevole del Tar in merito, che sostiene tale principio.

Il tutto avviene in un contesto di tensione sui dazi, dove il ministro ha sottolineato la necessità di negoziare senza cedere, evidenziando che una tariffa del 10% sarebbe ragionevole, mentre quella al 30%, proposta da Trump, è vista come eccessiva.

L’azione del governo italiano ha suscitato preoccupazioni in ambito europeo, con dubbi sulla conformità del Dpcm alle regole della libera circolazione dei capitali e sulla supervisione della Bce. Tuttavia, Giorgetti ha difeso l’intervento del governo, affermando che la priorità resta la sicurezza nazionale, in particolare in relazione ai legami tra Unicredit e la Russia.

Questo confronto si inserisce in un quadro complesso di sanzioni e restrizioni già in atto tra Italia e Russia, e le implicazioni economiche di questa situazione sono significative. La difesa di interessi nazionali, come quelli riguardanti la sicurezza economica, è vista come cruciale, sebbene in contrasto con alcune normative europee.

Infine, il dibattito sulla sicurezza si accompagna a considerazioni sui dazi commerciali e le loro ripercussioni, mentre si attende la chiusura dell’offerta di scambio di Unicredit sulla Bpm e le possibili conseguenze politiche ed economiche di questa complessa vicenda.

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