Nel cuore di Brooklyn, precisamente nel vivace quartiere di Greenpoint, risiede Skin con la sua compagna Rayne Baron, nota ai più come Ladyfag. Un luogo che mescola la gentrificazione e l’immigrazione storica, caratterizzato da eleganti coffee shop e studi legali di avvocati polacchi, qui dove il passato incontra il futuro. È in uno dei parchi del quartiere che Skin, appena tornata dalla prima parte del suo tour europeo, si confronta su diversi temi.
Essere appena rientrati negli Stati Uniti, soprattutto considerando le recenti politiche migratorie dell’amministrazione Trump, porta con sé una certa ansia. La strategia più prudente, spiega Skin, è quella di avvalersi della consulenza di avvocati specializzati in immigrazione. Questa è una preoccupazione condivisa da molti residenti negli USA con green card o visti temporanei. Da anni ormai, la cantautrice vive a Brooklyn con Ladyfag, un personaggio eclettico della scena queer newyorkese, e la loro figlia Lev Lylah, nata nel 2021.
L’artista si è esibita in una serie di concerti quasi sempre sold out in Europa, anticipando l’uscita del suo nuovo lavoro discografico con gli Skunk Anansie, “The Painful Truth”, prevista per il 23 maggio. Dopo Europa, il tour proseguirà anche durante l’estate, con tappe speciali in Italia a luglio e collaborazioni con band iconiche come gli Smashing Pumpkins. Nonostante l’apparente richiamo alla nostalgia, Skin e la sua band sono tutt’altro che bloccati nel passato. La loro energia sul palco, visibile anche sui social, è una dimostrazione di quanto ancora siano appassionati alla musica.
A 58 anni, Skin sfoggia un aspetto vigoroso e giovanile, grazie a un fisico scolpito e a una pelle che cura scrupolosamente. Indossa un cappellino di lana blu con la scritta “daughter of immigrants” e, parlando dell’uscita del nuovo disco durante il tour, sottolinea quanto sia importante per il pubblico familiarizzare con il nuovo materiale in live. Spesso i fan frequentano i concerti non solo per un tuffo nel passato ma per vivere emozioni rinnovate. In quest’ottica, l’artista si impegna a produrre musica che sia rilevante e di qualità.
Con il suo approccio, Skin sottolinea che la nuova musica non è solo una formalità: è essenziale per l’evoluzione artistica. Per lei non è accettabile esibirsi solo per compiacere il pubblico con vecchi successi. La passione e l’autenticità sono percepibili dal pubblico, e per questo è fondamentale che anche le nuove canzoni siano coinvolgenti e creino un’atmosfera unica durante i concerti.
Discussione inevitabile è quella sulle canzoni del passato che, anche con il passare del tempo, mantengono una sorprendente attualità. Little Baby Swastikkka, ad esempio, rimane tristemente contemporanea, trattando di tematiche sul razzismo e il fascismo che permangono nella società moderna.
In sostanza, per Skin l’arte deve evolversi. Continuare a suonare per passione, non soltanto per accontentare il pubblico, è la chiave che permette di mantenere integrità e autenticità nella propria musica. La sua carriera e la sua musica ne sono la testimonianza vivente.