Il 5 maggio del 2023, Giulia Cecchettin si è concessa un giro nel centro di Padova con la carta di credito del padre, festeggiando in un modo speciale i suoi 22 anni. L’acquisto di numerosi libri rispecchiava perfettamente la sua personalità appassionata, curiosa e innamorata della vita e della conoscenza. L’aspirante illustratrice, che studiava Ingegneria biomedica, frequentava anche la Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia.
Giulia e il padre, dopo la perdita della madre, avevano convenuto che ciò che mancava loro era soltanto il tempo. Così, ogni compleanno era un’opportunità per trascorrere del tempo insieme. Gino Cecchettin ricorda con emozione quei momenti ora che la figlia non è più con loro, a seguito del suo tragico femminicidio.
Gino ha espresso i suoi sentimenti nel podcast “Quello che resta. Per Giulia, per tutte”, creato per esplorare cosa rimanga dopo una perdita del genere: dai sogni non realizzati alle famiglie distrutte, fino ai ricordi, come le foto e i messaggi di Giulia. Ma più di tutto, resta un dolore immenso e la scelta di non restare in silenzio.
Anche quest’anno, il 5 maggio sarà per Gino un’occasione di riflessione e memoria. L’intenzione è di passare il tempo ricordando Giulia, assaporando i suoi ricordi e cercando di vivere intensamente la giornata. Questo è il modo in cui sente di poter mantenere viva la presenza della figlia nelle loro vite.
Gino ricorda anche i giorni difficili del novembre 2023, quando Giulia è scomparsa. Ritornare a Barcis, dove fu ritrovata, ha suscitato in lui emozioni profonde. I ricordi di quella settimana, con le incertezze su dove e come Giulia potesse trovarsi, sono ancora vivi e dolorosi.
Parlare del femminicidio della figlia è per Gino un compito gravoso, specialmente con il ripetersi di casi simili. Tuttavia, crede che condividere la storia di Giulia sia un mezzo per tenerla viva nei ricordi e per diffondere consapevolezza. La perdita di Giulia rimarrà sempre un peso, ma lui si impegna a evitare che altre Giulia cadano vittime della stessa sorte.
La Fondazione Cecchettin nasce come risposta a questo dolore, con la speranza di unire più persone nella lotta contro la violenza di genere. Per quanto riguarda il supporto da parte del governo, Gino ritiene che gli sforzi siano ancora insufficienti e che sia necessaria un’azione più incisiva per arginare il fenomeno.
Nei confronti di Filippo Turetta, l’aggressore di Giulia, Gino non prova rabbia, ma solo il dolore pensante agli ultimi momenti di vita della figlia. Con i genitori di Turetta ha avuto dei contatti, comprendendo che anche la loro vita è cambiata radicalmente.
Il podcast “Quello che resta. Per Giulia, per tutte” sarà accessibile sulle piattaforme di ascolto principali a partire dal 5 maggio.