Durante l’inaugurazione della 71esima edizione del Taormina Film Festival, una delle più rinomate manifestazioni cinematografiche, il veterano attore Michael Douglas ha catturato l’attenzione del pubblico con le sue dichiarazioni. Nonostante il suo ruolo di ospite d’onore, con alle spalle due premi Oscar e un’assenza ventennale dal festival, Douglas non ha esitato a esprimere il suo disappunto sui tempi moderni. Secondo lui, questo è uno dei momenti storici più critici che abbia mai vissuto, nonostante sia nato subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

Durante il festival, Douglas ha motivato la necessità di aumentare la produzione creativa e cinematografica, sottolineando il suo disappunto per la crescente destinazione di risorse verso i bilanci della difesa in vari paesi, compresi gli Stati Uniti, che esercitano pressioni su altre nazioni per fare altrettanto. Ha espresso perplessità riguardo all’inevitabilità dei conflitti, nonostante l’avanzamento dell’intelligenza artificiale e la nostra evoluzione intellettuale. Douglas non si è tirato indietro dall’ammettere una certa responsabilità da parte del suo Paese nei disordini globali, dichiarandosi imbarazzato e dispiaciuto nei confronti di nazioni vicine come Canada, Messico, e membri dell’UE e NATO.

Senza mai menzionare direttamente il presidente Donald Trump, Douglas ha criticato le politiche migratorie degli Stati Uniti, facendo riferimento alle recenti proteste a San Francisco causate dai raid anti-immigrati. Ha definito l’immigrazione come un tema complesso per molti paesi, Italia inclusa, ma ha denunciato il dramma creato dall’attuale presidenza attraverso le sue parole provocatorie e l’uso del potere esecutivo. Ha descritto le azioni contro comunità di lavoratori ispanici in California – un luogo potentemente democratico – come un atto di distrazione politica.

Nella sua carriera cinematografica, Douglas ha riflettuto sulle sue scelte artistiche e sull’importanza dell’istinto, riconoscendo che, con il tempo, ha imparato a valutare maggiormente le sue intuizioni. Ha parlato con affetto dei ruoli che lo hanno reso celebre, come quello di Gordon Gekko in “Wall Street”, precisando l’attrattiva dei ruoli negativi nel cinema.

Infine, Douglas ha discusso anche della fortuna di essere parte di una famiglia leggendaria nel mondo del cinema, avendo ereditato il talento dal padre Kirk, e ha espresso preoccupazione per l’inevitabile cambiamento che l’intelligenza artificiale porterà al nostro pianeta, ricordando il suo pessimismo verso le promesse di controllo della tecnologia. Nell’ambito personale, ha parlato della sua gratitudine per aver sposato Catherine Zeta-Jones, definendola una delle sue più grandi fortune insieme agli importanti passi della sua carriera.

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