Nel corso di un sabato sera, la chiusura temporanea dello spazio aereo sopra l’Italia nord-occidentale, a causa di un guasto al centro radar, ha provocato notevoli disagi negli aeroporti di Milano Malpensa, Linate, Bergamo, Torino e Genova. Decine di voli sono stati annullati in entrambe le direzioni, mentre altri hanno subito ritardi significativi o sono stati costretti a ritornare agli aeroporti di partenza. Un gran numero di passeggeri è stato indirizzato verso destinazioni alternative, alcune delle quali situate a diverse centinaia di chilometri dalla meta originale.
La situazione è tornata a normalizzarsi domenica, anche se ci sono state alcune cancellazioni residue. Tuttavia, per i molti viaggiatori coinvolti, le normative europee dispensano le compagnie aeree dall’obbligo di risarcimento, essendo l’interruzione dovuta a un evento di forza maggiore, non controllabile dal vettore. Anche se non è previsto un indennizzo economico, la compagnia aerea è comunque tenuta a fornire assistenza adeguata, che comprende alloggio, trasporti da e per l’aeroporto, e pasti, se necessario.
Nel caso in cui il volo subisca un annullamento, il passeggero ha diritto a scegliere fra il rimborso del biglietto, un volo alternativo o un ritorno al punto di partenza iniziale. Se il volo subisce un ritardo di oltre tre ore, il passeggero ha diritto a ricevere assistenza, e può richiedere il rimborso e un volo di ritorno, a seconda della durata del ritardo e della distanza percorsa. Tuttavia, un risarcimento non è dovuto quando la causa del ritardo dipende da circostanze eccezionali.
Nel caso il passeggero rimanga in aeroporto per diverse ore, la compagnia aerea deve fornire assistenza continua, che include pasti e bevande attraverso voucher, oltre a tenere i viaggiatori informati sull’evoluzione della situazione. Inoltre, qualora il volo venga dirottato su un altro aeroporto, il vettore è obbligato a organizzare il trasferimento verso la destinazione finale del passeggero. Se non fosse possibile effettuare il trasferimento con un volo, devono essere offerte opzioni di trasporto alternative, come il treno o l’autobus.