Durante un lungo viaggio da Roma a Torino, Francesco Montanari riflette sugli ultimi intensi mesi passati a calcare la scena teatrale con assiduità, portando in scena tre distinti spettacoli: “Storia di un cinghiale”, “Il medico dei maiali” e “L’uomo più crudele del mondo”. Nonostante l’energia che questo lavoro gli conferisce, ammette di sentirsi sopraffatto dalla stanchezza. Tuttavia, il suo programma già fitto si arricchirà presto di nuovi impegni: una serie di riprese a Roma per “Call My Agent”, un progetto cinematografico a Trapani e la promozione della serie Netflix “Maschi veri”.

Tuttavia, tra queste occupazioni, emerge una notizia di carattere personale: Francesco annuncia, con un tono allegro, che sta per convolare a nozze. Lui e Federica Sorino, la sua compagna, hanno deciso di unire le loro vite in Puglia, il 14 giugno. La scelta della location è dovuta anche all’affetto di Federica per la nonna paterna, originaria di Torre a Mare, un legame particolarmente significativo per lei a causa della perdita durante il periodo del Covid.

La proposta di matrimonio, raccontata con un sorriso, non è avvenuta nella cornice ideale che Montanari aveva immaginato, bensì durante un caldo giorno d’agosto, nel più intimo contesto domestico. Sorprendendo Federica, reduce da un lungo viaggio in auto, Francesco le chiese dei futuri decenni da spendere assieme. Con un semplice estrarre l’anello dalla tasca, è riuscito a farle capire il suo intento, ricevendo infine una risposta affermativa.

La relazione tra i due ha radici in un incontro organizzato da amici comuni che non andò affatto bene. Solo dopo essersi rivisti casualmente, il loro rapporto ebbe modo di svilupparsi, complici conversazioni profonde. Il lato professionale di Federica, psicologa, suscitò inizialmente la curiosità dell’attore, ma presto comprese che le dinamiche di coppia seguono regole emotive comuni a tutti. La similarità delle loro origini – entrambi romani e borghesi – ha creato una base solida, infusa dal desiderio condiviso di distanziarsi dai formalismi inutili.

Attraverso il loro amore, Francesco ha compreso che l’essenza di una relazione duratura risiede nella scelta consapevole di esserci l’uno per l’altra quotidianamente. Tale maturazione si è rivelata un passaggio difficile, ma cruciale per integrare arte e vita personale armoniosamente. Anni fa, credeva che il dolore fosse necessario per l’arte, ma ha scoperto che la profondità non richiede necessariamente sofferenza.

In parallelo, riflette sull’evoluzione personale che ha vissuto negli anni, accettando i suoi difetti e costruendo un’autostima più forte. Ha appreso a distinguere i successi professionali dal suo valore come persona, non lasciandosi più scoraggiare dai rifiuti o dalle critiche. Guardando al passato, ricorda i suoi vent’anni come un periodo di entusiasmo sconsiderato, ma ammette che oggi gestirebbe le cose diversamente.

Sul palco, attraverso il ruolo nel “Il medico dei Maiali”, Montanari ha esplorato temi complessi come il potere e l’etica. L’opera gli ha permesso di osservare con malinconia il declino del pudore etico nella società attuale, evidenziando come il potere spesso si traduca nella sottomissione piuttosto che nella costruzione. Questo parallelismo, purtroppo, rispecchia una realtà fin troppo comune.

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