La nipote della principessa Alexandra di Kent, Flora Vesterberg, ha recentemente condiviso pubblicamente la sua diagnosi di autismo, attraverso un articolo pubblicato nell’edizione britannica di Vogue on Sunday. Nel suo racconto, Vesterberg ha spiegato come le sia stato diagnosticato l’autismo all’inizio dell’anno e ha riflettuto sul lungo percorso che l’ha portata a riconoscere le sfide e i punti di forza della sua neurodiversità, che l’accompagna fin dall’infanzia.
Prima di intraprendere un dottorato in arte, la storica dell’arte ha sentito il bisogno di comprendere cosa non andasse in lei, decidendo così di sottoporsi a una valutazione clinica. Scoprire di essere autistica le ha donato sollievo e una sensazione di convalida. Ha descritto come questa consapevolezza non solo l’aiuterà ad essere più comprensiva verso se stessa, ma permetterà anche alla sua comunità di offrirle un sostegno più efficace.
Nonostante l’autismo, Flora Vesterberg ha costruito una carriera di successo che la vede spesso parlare in pubblico e organizzare eventi per importanti marchi come Tiffany & Co. Ha sottolineato che la sua dottoressa le ha spiegato come molte donne autistiche riescano a mascherare le loro differenze adattandosi alle norme sociali in modo così abile che spesso i segni dell’autismo non vengono percepiti dagli altri. È emerso che quasi l’80% delle donne autistiche non riceve una diagnosi prima dei 18 anni. Con il suo scritto, Vesterberg spera di contribuire a cambiare queste statistiche.
Nel concludere il suo articolo, ha espresso gratitudine verso la sua famiglia, in particolare verso il marito Timothy Vesterberg, finanziere e collezionista, sposato cinque anni fa alla St James’s Chapel Royal, una delle residenze della famiglia reale britannica. La principessa Alexandra di Kent, sua nonna paterna, è una stimata figura della famiglia reale, essendo cugina della defunta Regina Elisabetta II, e continua a rappresentare la corona britannica in vari eventi ufficiali. Flora Vesterberg è anche discendente del re Giorgio V del Regno Unito, integrando così una storia familiare ricca e prestigiosa.