Francis Kaufmann ha intrapreso un viaggio attraverso il mondo utilizzando un’identità falsa, facendosi passare per un regista di successo sotto il nome di Rexal Ford. Presentandosi come cineasta professionista, ha avviato interazioni con persone che non conoscevano il suo oscuro passato. Kaufmann, cittadino americano di 46 anni, ha un passato criminale significativo, segnalato da diversi articoli di cronaca. Il Corriere della Sera ha riferito delle sue cinque precedenti incriminazioni per violenza domestica e aggressioni, oltre a una condanna a 120 giorni di carcere per un accoltellamento grave.

Attualmente, Kaufmann è detenuto con l’accusa di omicidio di una bambina di otto mesi, sospettata di essere sua figlia, e del sequestro del cadavere di una donna, madre della piccola, che lui diceva essere sua moglie. I loro corpi sono stati rinvenuti tra la vegetazione di Villa Pamphili, a Roma, segnando l’inizio di una vicenda di orrore di lunga durata.

Ian Franses, produttore britannico della Peacock Film Finance, ricorda il primo incontro con l’uomo avvenuto nel marzo del 2021. “Non ero a conoscenza del fatto che Rexal Ford fosse un’identità falsa”, ha comunicato attraverso un messaggio. “Lui mi ha chiesto assistenza nel raccogliere fondi per il suo progetto cinematografico ‘Food Fight’, un’idea con un budget stimato di tre milioni di euro.” Grazie a queste referenze, Kaufmann (alias Ford) è riuscito a programmare un incontro con un’importante azienda di consulenza cinematografica a Roma. Il direttore della società ha dichiarato: “Ce lo ha presentato un produttore di fiducia. Si è presentato in taxi, ben curato, e accompagnato da una donna e una bambina che giocava nel giardino.”

L’incontro si è svolto il 7 maggio. Tuttavia, poco più di un mese dopo, il ritrovamento dei due corpi nel parco ha portato a macabre scoperte. Gli inquirenti ritengono che la bambina sia stata soffocata e la madre, ignuda, potrebbe essere stata uccisa o abbandonata fino alla morte. L’autopsia è ancora in corso, ma secondo la Procura, l’uomo ha agito con fredda determinazione e con una chiara intenzione delittuosa, come si legge nel rapporto del giudice delle indagini preliminari, Flavia Costantini.

La falsa identità di Kaufmann ha generato un grande sconforto tra coloro che avevano avuto fiducia in lui. “Appariva come un filmmaker qualunque. Le nostre colleghe sono visibilmente scosse: ricordano la bambina che giocava nel cortile. Dopo aver visto le foto sui giornali, tutto è cambiato.”

Il 5 giugno, pochi giorni prima del presunto duplice omicidio, un testimone ha descritto la sua visione di Kaufmann, in largo Benedetto Cairoli, come a dir poco sconvolgente: “Barcollava, visibilmente ubriaco, con una bottiglia di vino e la bambina piangeva nel suo abbraccio.” La piccola, vestita con un abito rosa a fiori, è stata poi trovata priva di vita, vicino al luogo della tragedia.

La stessa sera dell’incidente, Kaufmann ha filmato le forze dell’ordine intervenute sul posto con il suo cellulare, una mossa che si è rivelata determinante. L’analisi del telefono, intestato a lui, ha rivelato la sua intenzione di fuggire in Grecia, suggerita da un biglietto aereo già acquistato. Un commerciante del quartiere di Campo de’ Fiori ha raccontato di aver visto Kaufmann in difficoltà, apparentemente ferito, accanto a una donna, identificata successivamente come la stessa ritrovata morta. Lei cercava di curargli la ferita, mentre la bambina piangeva.

I comportamenti violenti dell’uomo erano già stati registrati il 20 maggio, quando a Kaufmann fu segnalato un episodio di aggressione nei confronti della donna.

Dopo il delitto, Kaufmann ha cercato di svanire nel nulla. Avvistato l’ultima volta con un bagaglio a mano, senza la bimba, si è imbarcato su un volo per la Grecia, dove è stato poi arrestato. Nel frattempo, il progetto cinematografico che sosteneva di portare avanti è stato ufficialmente registrato nel database britannico poco dopo il ritrovamento della bambina.

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