Nella periferia di una Milano che ha sempre insegnato il valore della dignità e del lavoro, Ernesto Pellegrini, scomparso oggi all’età di 84 anni, rappresenta l’archetipo di chi si è fatto da solo. Uscito da umili origini, in quanto figlio di ortolani, riuscì a diplomarsi in ragioneria, diventando un “ragiunatt” rispettato, come si dice in dialetto milanese per indicare qualcuno che sa gestire i conti con abilità e discrezione. La passione per l’Inter lo accompagnò sin da giovane, e il destino ha voluto che il suo addio coincidesse con la finale di Champions League della “sua” amata squadra.

Per tutti, Ernesto Pellegrini è stato il presidente dell’Inter, prendendone le redini dopo Ivanoe Fraizzoli e anticipando la gestione di Massimo Moratti. Investì dieci miliardi di lire per acquisire la società che amava fin dall’infanzia, provocando anche il commento dell’avvocato Agnelli, che ironizzò sull’acquisto da parte di chi forniva le mense della Juventus. Tuttavia, Pellegrini si dimostrò capace di costruire con dedizione e passione, senza una famiglia di industriali alle spalle.

Il suo Impegno sociale si riflette anche nel ristorante “Ruben”, fondato in memoria di un amico morto di freddo, un luogo dove chiunque può mangiare senza spendere una fortuna. Con la stessa sensibilità e discrezione con cui si prendeva cura delle sue iniziative benefiche, gestì l’Inter affrontando il compito con l’entusiasmo di un tifoso innamorato dei colori nerazzurri.

Pellegrini, con l’assistenza dell’allenatore Giovanni Trapattoni, fu determinante nel portare all’Inter giocatori di talento come Lothar Matth aus e Andreas Brehme, che contribuirono a forgiare una squadra indimenticabile. L’Inter conquistò lo scudetto nella stagione 1988-89, un trionfo straordinario caratterizzato da record di punti e un gioco scintillante che infiammava San Siro.

Oggi, mentre l’Inter affronta il PSG nella finale di Champions League, scenderà in campo con il lutto al braccio, in segno di rispetto per un uomo che ha saputo lasciare un segno indelebile. Il sito ufficiale del club descrive gli anni di presidenza di Pellegrini come un periodo di “saggezza, onore e determinazione”, qualità che il presidente incarnava con orgoglio. I funerali di Ernesto Pellegrini avranno luogo il 4 giugno nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, un ultimo saluto a un cuore generoso che ha reso grande l’Inter e ha reso orgogliosi i suoi tifosi.

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