In Italia, oggi 1 maggio, si verificherà un fenomeno raro nel mercato dell’energia: il prezzo dell’elettricità sarà pari a zero per sei ore, dalle 11 alle 17. Questo evento, conosciuto come il Pun nullo (prezzo unico nazionale), è avvenuto raramente nel nostro paese, se non durante la pandemia nel 2020. La situazione è stata delineata dalle contrattazioni sul mercato del giorno precedente, gestito dal Gme, dove i fornitori propongono la vendita della loro energia.
Il vice direttore di Staffetta Quotidiana, Gionata Picchio, spiega che il prezzo del mercato elettrico è determinato dall’offerta necessaria per coprire l’ultimo kilowattora di domanda, spesso colmata dalle centrali a gas. Tuttavia, quando i consumi risultano bassi e l’offerta di energia rinnovabile è elevata, come avviene in un giorno festivo, può essere sufficiente l’eolico e il solare per soddisfare l’intera domanda, portando i prezzi dell’energia a zero.
La causa principale di questo fenomeno è dovuta alla bassa domanda, prevista intorno ai 22 gigawatt di picco, rispetto alla capacità installata di 13 GW eolici e 38 GW fotovoltaici. In quelle ore, la produzione da fonti rinnovabili potrebbe coprire l’intera domanda. Mentre gli impianti convenzionali non riceverebbero compensi in un mercato con tali condizioni, molti impianti rinnovabili sono supportati da incentivi, che comunque vengono pagati attraverso le bollette.
I prezzi nulli dell’energia, pur sembrando vantaggiosi per i consumatori, presentano anche delle criticità. Infatti, se il prezzo dell’energia si mantenesse costantemente nullo, questo potrebbe scoraggiare gli investimenti in nuovi impianti e rallentare il processo di transizione energetica. Inoltre, la frequenza di situazioni di sovrapproduzione complica la gestione della rete elettrica, richiedendo ulteriori investimenti in infrastrutture e capacità di accumulo. Tali investimenti, a loro volta, aumentano i costi delle bollette, neutralizzando così il beneficio del prezzo nullo.
Come sottolineato da Picchio, l’energia solare ed eolica può essere considerata gratuita in termini di risorse naturali, ma l’utilizzo per la produzione elettrica comporta comunque dei costi.