Durante la cerimonia dei David di Donatello del 2025, Elio Germano è salito sul palco non solo per accettare il riconoscimento come migliore attore per il film “Berlinguer – La grande ambizione” diretto da Andrea Segre, ma per qualcosa di ben più profondo. Egli ha voluto sottolineare all’assemblea dei colleghi, del pubblico e delle istituzioni presenti, che la funzione di un attore non è limitata allo spettacolo: può avere una dimensione politica, mantenendo però intatta la propria umanità.
Germano, che ha parlato con fermezza nonostante l’evidente emozione, ha pronunciato uno dei discorsi più incisivi e fondamentali della serata. Ha dedicato il suo premio a coloro che, ogni giorno, si battono per realizzare la parità di dignità sancita dalla Costituzione italiana: ogni individuo, indipendentemente dalle differenze economiche, di colore della pelle, di genere o origine etnica, dovrebbe godere del medesimo rispetto e diritti. Le sue parole evidenziano come una persona povera, una persona di colore, una donna e un palestinese debbano tutti ricevere la stessa dignità rispettivamente di un ricco, di un bianco, di un uomo e di un israeliano.
Germano, già vincitore del Leone d’Argento a Venezia e simbolo del cinema impegnato, non è nuovo a prendere posizioni pubbliche. Tuttavia, questo discorso, pronunciato dopo aver interpretato un personaggio di grande rilievo politico come Enrico Berlinguer, ha assunto un significato ancora maggiore, sottolineando l’importanza dell’equità e dell’uguaglianza nella società.