La Confederazione Svizzera si trova tra i Paesi duramente colpiti dalle tariffe imposte dagli Stati Uniti. Il governo di Donald Trump ha annunciato un dazio del 39% sulle importazioni, un’aliquota che ha superato il 31% precedentemente annunciato e ha causato un significativo deprezzamento del franco svizzero. Questa misura ha sorpreso e lasciato attoniti gli esponenti politici elvetici, che hanno espresso preoccupazione per le conseguenze sull’economia nazionale.
Il giorno della celebrazione nazionale svizzera è stato segnato da questa notizia negativa, poiché i tentativi della presidente svizzera Karin Keller Sutter di avviare un dialogo con Washington non hanno portato a nessun risultato tangibile. La Confederazione mirava a raggiungere un accordo simile a quello delle altre nazioni europee, limitando i dazi al 15%.
Diversi settori rischiano ora di essere penalizzati, in particolare quello farmaceutico, con aziende come Novartis e Roche sotto pressione non solo per le nuove tariffe, ma anche per le richieste dell’amministrazione statunitense di ridurre i prezzi dei farmaci. Lo scorso anno, infatti, la Svizzera ha esportato beni per un valore complessivo di 60,9 miliardi di dollari negli USA, con l’industria farmaceutica che rappresenta una cospicua parte di queste esportazioni.
Le organizzazioni industriali svizzere hanno chiesto al governo di sfruttare la finestra temporale disponibile per raggiungere un accordo prima che il dazio venga ufficialmente implementato il 7 agosto. Tuttavia, le previsioni non sono rosee, considerando l’assenza di argomentazioni concrete a sostegno delle nuove tariffe. Il franco svizzero ha subito un calo significativo, nonostante mantenga una forza relativa rispetto ai livelli precedenti.
Inoltre, il surplus commerciale tra Svizzera e Stati Uniti, che nel 2024 ha conosciuto un’impennata, ha probabilmente influenzato la posizione di Trump, culminando in un’azione percepita dagli esperti come arbitraria. Simon J. Evenett, professore all’Imd Business School di Losanna, suggerisce che questa sia una delle cause principali della decisione americana. Le imprese svizzere, che dipendono notevolmente dalle esportazioni, si trovano ora ad affrontare un periodo di grande incertezza.