In una giornata di competizioni automobilistiche a Miami, gli eventi si sono susseguiti con una straordinaria intensità. La Ferrari ha avviato il sabato con un passo falso nelle prove, montando pneumatici intermedi quando l’asfalto richiedeva coperture per pioggia pesante. Questa scelta sbagliata ha portato a lamentele da parte di Hamilton e a un incidente per Leclerc, che ha perso il controllo del veicolo finendo contro un muro, eliminandolo dalla Sprint e lasciandolo spettatore impotente.
Hamilton, tuttavia, ha fatto una mossa strategicamente brillante, tornando ai box per equipaggiarsi con gomme slick a pochi giri dalla conclusione, garantendosi così un podio insperato. Questa decisione è stata seguita tardivamente dagli avversari, mentre Norris ha approfittato della comparsa della safety car per superare il compagno di squadra Piastri e affermarsi vincitore della Sprint.
Non sono mancate le polemiche neanche nel campo Red Bull, con una ripartenza problematica da parte di Verstappen che ha coinvolto Antonelli e causato una collisione. Una penalità di dieci secondi ha relegato Verstappen fuori dalla zona punti.
Per quanto riguarda le qualifiche per il Gran Premio, è stato proprio Verstappen a prendersi la pole, battendo Norris e sorprendendo tutti con una prestazione eccezionale, nonostante le avversità. Antonelli, partito dalla pole nella Sprint, si è visto sorpassare da Piastri, ma ha comunque ottenuto un terzo posto. Le Ferrari, invece, hanno faticato, con Leclerc ottavo e Hamilton dodicesimo, risultati insoddisfacenti che hanno accentuato la frustrazione del team.
Nelle interviste post-qualifica, Antonelli ha mostrato ottimismo per la gara, mentre Norris ha reso omaggio alla straordinaria performance di Verstappen. Anche Verstappen ha espresso soddisfazione per la pole, sottolineando però che la gara sarà tutt’altra sfida.
La griglia di partenza vede Verstappen in pole, seguito da Norris e Antonelli, con le Ferrari ancora costrette a inseguire. Una situazione complicata per la Rossa, che sebbene continui a lavorare duramente, sembra non trovare la strada per competere efficacemente con i team rivali.