A Roma, un tragico episodio ha scosso la comunità. Ana Sergia Alcivar Chenche, una donna di 46 anni originaria dell’Ecuador, ha perso la vita al pronto soccorso del Policlinico Umberto I. Il dramma è avvenuto l’8 giugno, durante il pomeriggio, a seguito di un intervento di liposuzione eseguito in uno studio di medicina estetica situato a Torrevecchia. Il centro, privo di adeguate autorizzazioni per ben 13 anni, era gestito dal medico Josè Lizarraga Picciotti. Quest’ultimo, noto anche a Milano, pubblicizzava sui social network prezzi altamente competitivi, promettendo standard di sicurezza e qualità elevati.
Le autorità hanno avviato un’indagine che vede coinvolti il chirurgo, un anestesista e un’infermiera, sospettati di omicidio colposo. In un primo momento, sembra che il personale dell’ambulatorio abbia tentato manovre di rianimazione senza coinvolgere immediatamente i servizi di emergenza. Solo in seguito, è stata chiamata un’ambulanza privata, ma senza successo nel tentativo di salvare la paziente. Il caso è ora al centro di un’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, al fine di chiarire vari aspetti, tra cui la risposta tardiva ai segnali di emergenza e la dinamica precisa dell’intervento.
Purtroppo, questa non è la prima volta che Roma è teatro di decessi legati a procedure estetiche. In passato, sono stati riportati casi analoghi come quello di Margaret Spada, una giovane di 22 anni deceduta dopo una rinoplastica, e Simonetta Kalfus, una 62enne morta per sepsi successiva a una liposuzione. Queste tragedie hanno suscitato l’attenzione delle autorità mediche, che chiedono misure legislative più rigide per garantire che solo professionisti qualificati possano svolgere interventi di chirurgia estetica.
Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ha sottolineato l’urgenza di regolamenti più stringenti per salvaguardare la salute dei pazienti. Anelli insiste sull’importanza di percorsi formativi adeguati e sull’esigenza di elenchi di professionisti certificati, promuovendo incontri con società scientifiche per affrontare la questione.
Il caso di Ana Sergia Alcivar Chenche continua a essere monitorato, con nuove informazioni che potrebbero emergere nelle prossime settimane.