Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha espresso preoccupazione riguardo al caso di Garlasco, sottolineando che, indipendentemente dall’esito, potrebbe concludersi in modo negativo. Da un lato, se il detenuto attuale fosse innocente, avrebbe subito una pena ingiustamente. Dall’altro, se fosse colpevole, l’attuale indagato affronta un processo ingiusto che comporta conseguenze pesanti sull’immagine e notevoli spese legali e personali.
Il ministro ha evidenziato l’importanza di rispettare il principio per cui, dopo due assoluzioni, una condanna appare irragionevole. Questo solleva il dubbio: come si può condannare senza alcun ragionevole dubbio se più giurisdizioni hanno già manifestato perplessità? In caso emergano nuove prove, è necessario ripetere il processo fin dalle sue fondamenta, garantendo un pieno contraddittorio tra accusa e difesa e non limitandosi a inserire prove nei fascicoli già esistenti. Tale approccio protegge il diritto dell’imputato a un doppio giudizio di merito, evitando di privarlo di una revisione esaustiva quando la sentenza iniziale viene contestata.
L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) sostiene che le doppie assoluzioni necessitino di una motivazione rafforzata, ma il ministro critica questo approccio, affermando che spesso l’ANM si limita a slogan senza affrontare le problematiche sollevate. Per quanto riguarda le riforme, la revisione della legge Pecorella e la separazione delle carriere sono state al centro delle modifiche legislative. La riforma costituzionale mira inoltre ad allinearsi a modelli processuali anglosassoni, includendo nuovi meccanismi per i ricorsi.
Nordio ha sottolineato che le sanzioni disciplinari per i magistrati non mirano a essere punitive, ma a garantire regolarità nella responsabilità disciplinare. Sulla questione delle misure di sicurezza, egli ha respinto le critiche di autoritarismo, sostenendo che le azioni legali per sgomberare occupanti abusivi sono atti di ristabilimento della legalità e tutela dei diritti dei proprietari.
Il dibattito sulla riforma è stato ampio e il governo si trova ora a un passo dall’approvazione definitiva. Riguardo alle vittime di stalking, Nordio ha ribadito l’importanza dell’autotutela in situazioni di emergenza, sottolineando che le misure preventive sono essenziali quando la risposta delle forze dell’ordine potrebbe ritardare.
In relazione al caso Emanuela De Maria, ferita da un detenuto in permesso di lavoro, il ministro ha suggerito che decisioni così delicate dovrebbero essere assunte da organi collegiali, preferibilmente in doppia lettura, richiedendo ancora una volta una modifica legislativa per migliorare tali processi.