La recente dipartita di Franco Gatti ha rappresentato un colpo doloroso per i membri storici dei Ricchi e Poveri, Angela Brambati e Angelo Sotgiu. Nell’intervista con Aldo Cazzullo e Tommaso Labate, i due artisti rivivono momenti di successo, tra cui Sanremo 1970 e 1981, e aneddoti personali che delineano una storia lunga oltre cinquantacinque anni.
Nel 1970, i Ricchi e Poveri si sono affermati con “La prima cosa bella”, canzone inizialmente proposta a Gianni Morandi, poi declinata. Fu una grande occasione, grazie anche alla casa discografica Apollo Records di Edoardo Vianello e Franco Califano che puntò su di loro. Il successo dei Ricchi e Poveri si è ribadito l’anno seguente con “Che sarà”, ancora una volta legata a un rifiuto di Morandi. L’intervento di Jimmy Fontana e la scelta di includere José Feliciano furono notevoli, ma la Rca scelse i Ricchi e Poveri per il Festival. Anche qui, un secondo posto di gran rilievo.
Angela Brambati, originaria di Mignanego, racconta delle difficoltà economiche della sua famiglia e dell’infanzia segnata dalla figura paterna, lavoratore Italsider, e dalla madre rigorosa. Le vicissitudini la portarono a cantare in osti assieme al compagno di casa affettuosamente soprannominato Ci’. Un passato di ragazzina che ha passato anche per la professione di benzinaia, prima di intraprendere la carriera musicale.
Dall’altra parte, Angelo Sotgiu parla della nativa Sardegna e di un’infanzia caratterizzata dalla povertà estrema. L’esperienza difficile del collegio lasciò segni indelebili, ma il desiderio di fare musica lo portò a insistere. Nonostante il pessimismo del suo maestro di musica, Sotgiu fu determinato nel perseguire la sua passione. Insieme a Franco Gatti, formò i Jets, esibendosi in vari locali, dove venne notato da Angela.
La nascita dei Ricchi e Poveri avvenne con Angela che coinvolse Marina Occhiena, trovata presso un maestro di canto. Il gruppo iniziò a emergere cantando cover di successo internazionale. Fu l’appoggio di personaggi come Fabrizio De André, che credette nelle loro potenzialità, a spianare parte del percorso.
Califano, responsabile di molti cambiamenti del gruppo, incluse trasformazioni estetiche importanti, esigeva coerenza nell’immagine. Grazie a lui, Angela divenne la famosa “Brunetta”. Il nome “Ricchi e Poveri” fu un’intuizione sempre di Califano, che notava l’ironia di una band senza soldi e col cuore pieno di sogni.
Queste storie personali testimoniano un viaggio musicale e umano intrecciato indissolubilmente, con momenti di ilarità e sfide legate al mondo dello spettacolo, mantenendo un legame indissolubile che va oltre la musica. Morandi, il rifiuto di canzoni, le esperienze con Califano, e il profondo legame tra i membri originari, formano un mosaico di eventi che continua ad affascinare.