La rinomata Università di Harvard, situata negli Stati Uniti, ha deciso di revocare l’incarico a Francesca Gino, un’accademica italiana proveniente dalla città di Tione. Questo episodio rappresenta un evento senza precedenti per l’università statunitense, avendo adottato una tale misura per la prima volta nella sua storia a causa di frodi nella conduzione di ricerche. La notizia è stata riportata dal “The Harvard Crimson”, la testata gestita dagli studenti dell’ateneo.

Francesca Gino, che ha 47 anni ed è specializzata in psicologia comportamentale, è stata messa sotto la lente d’ingrandimento dopo che tre colleghi – Joseph Simmons, Leif Nelson e Uri Simonsohn, quest’ultimo ex collaboratore – hanno sollevato dubbi sulla veridicità dei suoi dati di ricerca, che si erano accumulati nell’arco di un decennio. Le loro preoccupazioni sono state documentate sul blog “Data Colada”.

In risposta alle accuse, la docente, temporaneamente sospesa dal suo ruolo senza stipendio, ha deciso di intraprendere un’azione legale contro l’Università di Harvard, chiedendo 25 milioni di dollari in danni. Gino sostiene di essere stata ingiustamente esclusa dal mondo della ricerca scientifica e di aver subito un grave danno alla sua reputazione. In collaborazione con il suo team legale, la professoressa ha contestato le modifiche alle normative interne dell’università, che hanno portato alla sua rimozione: un cambiamento di politica avvenuto, secondo quanto da lei dichiarato, in modo silenzioso.

Secondo i legali di Gino, ci sarebbe stata anche una discriminazione di genere nei suoi confronti, sottolineando che il caso sarebbe stato gestito in modo diverso rispetto agli standard preesistenti dell’istituto. Tuttavia, il giudice federale di Boston ha infine rigettato le sue accuse di diffamazione, ritenendo che l’interesse nei confronti dell’accademica fosse giustificato data la sua notorietà pubblica. L’ulteriore possibilità di un procedimento legale è stata lasciata aperta per quanto concerne eventuali violazioni contrattuali.

Un’indagine interna intrapresa da Harvard ha confermato la manipolazione dei dati in almeno quattro studi condotti dalla professoressa; queste discrepanze hanno portato alla sua revoca definitiva all’inizio di giugno. Tale decisione è stata descritta come “storica” dal “The Harvard Crimson”, segnando il primo caso di revoca di cattedra all’ateneo dalla metà del XX secolo.

Il percorso accademico di Francesca Gino è iniziato a Tione, per poi proseguire con la laurea presso l’Università di Trento e successivamente con studi avanzati a Pisa. La sua carriera l’ha portata a insegnare anche presso la University of North Carolina e la Carnegie Mellon University a Pittsburgh. Nel corso della sua attività, ha collaborato con numerose grandi aziende, come Bacardi, Disney e Goldman Sachs, ed è stata riconosciuta come una delle migliori giovani docenti di economia a livello mondiale. Il suo libro, pubblicato nel 2018, “Talento ribelle. Perché infrangere le regole paga (nel lavoro e nella vita)”, sembra oggi assumere un significato particolarmente significativo.

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