Si è appena concluso a Venezia un incontro cruciale in Prefettura per affrontare l’emergenza causata dalle alte temperature. Fonti sindacali hanno rivelato che l’Inps del Veneto ha identificato una nuova causale specifica per concedere ammortizzatori sociali alle imprese dell’agricoltura, edilizia e delle cave che saranno costrette a fermare le attività dalle 12.30 alle 16, in rispetto dell’ordinanza per il caldo emanata dalla Regione Veneto. I sindacati hanno peraltro sollecitato l’integrazione di tali sostegni anche per quelle imprese che non possono riorganizzare il lavoro in altri orari e hanno chiesto un maggiore controllo sulle piccole aziende sprovviste di un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Nel frattempo, ondate di scioperi stanno interessando la Emmegi, un’azienda situata a Cassano d’Adda, nel Milanese. I lavoratori, con il supporto delle rappresentanze sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil, protestano per le condizioni climatiche insostenibili all’interno dello stabilimento. In risposta, l’azienda ha programmato un incontro per metà mese con l’impegno di valutare il microclima aziendale e potenziali problemi critici. Tuttavia, i sindacati ritengono troppo lontano l’appuntamento, considerata l’emergenza caldo, e ribasiscono il proseguimento degli scioperi fino a un intervento concreto.

In Sardegna, la giunta regionale ha recepito le nuove linee guida per proteggere i lavoratori dalle temperature elevate. Queste misure, sviluppate dalla Conferenza delle Regioni, suggeriscono di ridurre le attività nelle ore più calde e garantire pause in aree ombreggiate, tra altre disposizioni. Sono previsti anche momenti di formazione e verifica dell’idoneità fisica dei lavoratori al calore intenso.

Il Cuneese affronta una sfida diversa: un calo del 10%, con picchi del 15%, della produzione di latte, secondo Coldiretti Cuneo. Le alte temperature hanno portato a un incremento dei costi di gestione per il benessere degli animali e minacciano colture come ortaggi e frutta, incluse susine e pesche.

In Veneto, il caldo ha ulteriormente complicato la situazione con un aumento dell’ozono nell’aria, superando la soglia di attenzione e generando potenziali rischi per la salute, in particolar modo per le categorie più vulnerabili.

Le emergenze legate al caldo si estendono a diversi luoghi del Paese. A Prato, una donna anziana ha manifestato segni di malessere legati al caldo, mentre a Palermo, si prevede un’allerta di livello 3 per ondate di calore. Gli operai della Electrolux di Forlì, di fronte a temperature estreme nello stabilimento, sono stati costretti ad abbandonare il lavoro anticipatamente per tutelare la loro salute.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha sottolineato come la sua Regione sia stata pioniera nell’interrompere le attività lavorative durante le ore più critiche di caldo. Tuttavia, l’impatto complessivo dell’emergenza calore prosegue in tutto il Paese, rendendo necessarie ulteriori misure di mitigazione e adattamento.

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