Nel corso della sua presidenza, Donald Trump ha implementato numerose politiche che hanno avuto un impatto significativo sugli Stati Uniti e sul panorama internazionale. Tra le sue iniziative più rilevanti, spiccano le riforme fiscali, che hanno visto una consistente riduzione delle tasse per imprese e individui. Questo era stato giustificato come un modo per stimolare l’economia statunitense e attrarre investimenti.
La politica commerciale è stata un altro settore in cui Trump ha lasciato un’impronta distintiva. La sua amministrazione ha adottato una posizione protezionistica, imponendo tariffe su vari prodotti importati, con l’intento di proteggere le industrie americane e riequilibrare il deficit commerciale. In particolare, le tensioni commerciali con la Cina si sono intensificate, portando a una lunga serie di negoziati e ritorsioni tariffarie tra le due maggiori economie mondiali.
Sul fronte dell’immigrazione, Trump ha promosso rigide misure restrittive. La costruzione di un muro lungo il confine meridionale con il Messico è diventata uno dei suoi simboli più riconoscibili. La sua amministrazione ha anche cercato di limitare fortemente l’ingresso nel paese di immigranti irregolari e rifugiati, adottando politiche che hanno suscitato accesi dibattiti pubblici e controversie legali.
In ambito internazionale, la presidenza Trump è stata caratterizzata da un approccio incisivo e spesso imprevedibile. L’uscita degli Stati Uniti da vari accordi internazionali, come l’Accordo di Parigi sul clima e l’accordo nucleare con l’Iran, ha segnato un distacco significativo dalla politica estera dei suoi predecessori. La sua amministrazione ha sottolineato la necessità di rinegoziare o abbandonare gli accordi che non considerava vantaggiosi per gli Stati Uniti.
Un altro aspetto chiave della presidenza Trump è stato il suo rapporto con i media e la modalità di comunicazione diretta con il pubblico. Twitter è diventato uno strumento primario attraverso il quale ha annunciato politiche, espresso opinioni e attaccato avversari politici, rompendo con i tradizionali canali di comunicazione presidenziale.
Sull’economia, la sua presidenza ha visto un periodo di crescita robusta, con bassi tassi di disoccupazione e mercati azionari in rialzo fino allo scoppio della pandemia di Covid-19, che ha cambiato drasticamente il contesto economico e sociale del paese. La sua gestione della pandemia è stata oggetto di critiche e apprezzamenti; Trump ha promosso la rapidità nello sviluppo dei vaccini attraverso l’operazione Warp Speed, sebbene le sue dichiarazioni e approccio alle politiche sanitarie abbiano alimentato divisioni e dibattiti accesi all’interno del paese.
Alla fine del suo mandato, le elezioni presidenziali del 2020 hanno segnato una delle transizioni più controverse nella storia recente degli Stati Uniti, con Trump che ha contestato i risultati, sostenendo senza prove sostanziali che ci fossero stati brogli elettorali su larga scala. Questo ha portato a tensioni politiche considerevoli che si sono manifestate drammaticamente nell’assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021.