Il generale Caine ha fornito un’analisi dettagliata sull’operazione che ha visto gli Stati Uniti colpire i siti rilevanti del programma nucleare iraniano, con particolare enfasi su Fordow, considerato il fulcro principale: “Ogni bomba ha colpito esattamente l’obiettivo prestabilito”. Sebbene non abbia confermato se tali siti siano stati del tutto distrutti, il presidente Donald Trump aveva descritto l’evento con il termine “obliterato”. Durante una conferenza stampa di grande rilievo e tensiva, Caine ha sottolineato l’efficacia dell’incursione aerea compiuta dall’America per la prima volta contro l’Iran, precisando: “Tutte le bombe hanno colpito i bersagli”.
Accanto a lui, Pete Hegseth, a capo del Pentagono, ha criticato duramente i media, in particolare CNN e New York Times, per aver diffuso una valutazione iniziale dell’intelligence statunitense secondo cui l’attacco avrebbe solo temporaneamente frenato il programma nucleare iraniano. Allo stesso tempo, Caine ha descritto l’operazione come il frutto di una pianificazione complessa durata ben quindici anni.
Risale al 2009 il momento in cui un ufficiale dell’agenzia governativa per la riduzione delle minacce difensive fu informato, in un luogo segreto, su eventi in corso in Iran. Da lì, è seguito un lungo periodo di preparazione segreta, in cui coloro che ne erano a conoscenza non poterono condividerne alcun dettaglio nemmeno con i propri cari. Questo impegno ha visto coinvolti molti esperti con dottorato di ricerca nel Dipartimento della Difesa, producendo modelli e simulazioni avanzate, e rendendo il team il maggiore utilizzatore di ore di supercomputer negli Stati Uniti.
Caine ha chiarito l’approfondito livello di conoscenza acquisito dall’esercito americano sul sito di Fordow, luogo di arricchimento con centrifughe custodite tra 90 e 100 metri di profondità sotto una montagna. Ha affermato che un simile sito non si costruisce per scopi pacifici. Ha poi spiegato l’utilizzo di bombe GBU 57, progettate per penetrare spessi strati di cemento e raggiungere il loro obiettivo, evidenziando gli effetti devastanti di queste armi sul bersaglio.
Durante l’attacco, sei bombe “bunker buster” sono state sganciate su ciascuna delle aperture di ventilazione di Fordow, colpendo esattamente i punti prestabiliti. Altre due “super bombe” hanno colpito il sito di Natanz. L’Iran, consapevole dell’attacco imminente, ha tentato di coprire i condotti con cemento, ma le dimensioni di tali coperture erano già note all’intelligence americana. Un video mostrato alla stampa ha illustrato il potere distruttivo delle bombe durante un test.
L’operazione, denominata Midnight Hammer, rappresenta il risultato di 15 anni di lavoro straordinario secondo Caine, il quale ha riportato i commenti dei piloti riguardanti la luminosità dell’esplosione come un’esperienza unica. A una domanda riguardante possibili influenze esterne nel fornire un quadro eccessivamente positivo dell’attacco, Caine ha risposto con fermezza negativa.