Le Guardie Rivoluzionarie Iraniane hanno recentemente annunciato il lancio di una serie di droni suicidi destinati a colpire Israele nel contesto del conflitto, ormai al suo decimo giorno. Ali Mohammad Naini, portavoce dei Pasdaran, ha comunicato tramite la televisione iraniana che i droni stanno puntando verso obiettivi strategici su tutto il territorio controllato da Israele, dal nord al sud.

In parallelo, sembra essersi verificata una telefonata tesa tra funzionari israeliani e l’amministrazione Trump. Da quanto riportato dal quotidiano Haaretz, le autorità israeliane hanno manifestato la loro impazienza riguardo alla scadenza di due settimane data dal presidente Trump per decidere su un eventuale coinvolgimento americano nella guerra tra Israele e Iran. La reazione del vicepresidente degli USA, J.D. Vance, è stata quella di predicare cautela, sostenendo che gli Stati Uniti non dovrebbero essere coinvolti direttamente, e ha insinuato che Israele potrebbe cercare di trascinare gli americani nel conflitto. Alla conversazione hanno preso parte anche importanti figure del governo israeliano, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu.

Nel frattempo, nel sud dell’Iran, si sono verificati attacchi aerei israeliani sulla città di Shiraz, come riportato dall’agenzia Mehr. Difese aeree sono state messe in stato di allerta e sono state impegnate per respingere le minacce aeree sioniste.

Una delegazione di Hamas è arrivata in Egitto per negoziare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e aprire discussioni sul rilascio di prigionieri, come riportato da Ynet. Hamas richiede un accordo che integri un cessate il fuoco e il ritiro da Gaza, unitamente alla ricostruzione della Striscia.

Intanto, forti esplosioni sono state registrate sia nel centro che nel nord di Teheran. Un attacco israeliano nel territorio occidentale dell’Iran ha inoltre provocato la morte di cinque ufficiali militari, secondo quanto riferito dai media iraniani.

Le Forze di Difesa Israeliane hanno recentemente divulgato documenti trovati in un tunnel di Hamas a Gaza, indicanti il supporto ricevuto dall’Irgc per il rifornimento di armi. Questi documenti dimostrano i legami tra Hamas e l’Iran, in particolare quelli con Saeed Izadi, un comandante delle forze iraniane. I documenti evidenziano progetti militari non realizzati a favore di Hamas, grazie all’intervento delle autorità di sicurezza israeliane.

Infine, il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, in una telefonata con il Presidente francese Emmanuel Macron, ha affermato che, nonostante le pressioni internazionali, l’Iran non intende interrompere le sue attività nucleari, considerate un diritto del Paese. Ha inoltre minacciato che la risposta di Teheran alle azioni di Israele sarà molto più devastante se l’aggressione continuerà.

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