Uno dei colossi mondiali del settore alberghiero, Marriott Bonvoy, ha recentemente adottato una posizione chiara in merito al turismo responsabile, decidendo di eliminare tutte le escursioni che implicano l’utilizzo di animali in Egitto. Una scelta significativa, giunta dopo la diffusione di immagini e video da parte di PETA che mostrano le condizioni estreme in cui sono costretti a vivere questi animali.

Nella terra delle piramidi, in particolare nella zona del Cairo, le gite spesso includono passeggiate in cammello e tragitti su carrozze trainate da cavalli. Tuttavia, dietro queste attività apparentemente innocue si celano casi di abusi, sofferenze e privazioni per gli animali. Maltrattamenti, assenza di cibo, acqua e ombra sono all’ordine del giorno per questi animali, resi simbolo delle vacanze senza che il turista medio ne comprenda il reale prezzo.

Il gruppo Marriott Bonvoy si unisce così alle molte aziende turistiche internazionali che abbandonano l’utilizzo di animali, partendo proprio dall’Egitto, dove la violenza sugli animali è una realtà quotidiana. Secondo le informazioni fornite da PETA, circa 50 aziende hanno già detto addio all’uso degli animali dopo aver visto immagini sconvolgenti di animali esausti, malnutriti e brutalmente maltrattati.

Lo sfruttamento degli animali è un tema delicato quando si tratta di turismo responsabile. Molti visitatori, incuriositi all’idea di interagire con animali esotici come tigri, koala o delfini, non riflettono sul prezzo che questi animali devono pagare. Le esperienze turistiche spesso celano un costo nascosto elevato per la fauna selvatica coinvolta.

Premiando la responsabilità, la World Sustainability Organization ha fissato standard precisi per le escursioni in mare, iniziando a rilasciare certificazioni specifiche. Anche il report dell’estate scorsa della World Animal Protection – un’organizzazione che si batte per la salvaguardia degli animali selvatici – ha evidenziato come vi siano stati miglioramenti, anche se vi è ancora molto da fare.

Purtroppo, numerose esperienze turistiche si basano ancora sullo sfruttamento degli animali. Sebbene alcune grandi compagnie turistiche come Airbnb e Booking.com abbiano eliminato attività con animali in cattività, altre come Tripadvisor continuano a promuovere tali pratiche attraverso la visibilità sui loro portali.

Con la collaborazione del WWF, è stato stilato un elenco di comportamenti da evitare per chi desidera diventare un turista responsabile. L’interazione con animali detenuti in cattività, come accade ad esempio con le tigri in Thailandia, non è sostenibile e alimenta la cattura illegale di nuovi esemplari. Numerosi animali, soprattutto giovani, vengono separati dalle madri per soddisfare la domanda turistica, con conseguenze devastanti per le specie.

Attività come il nuoto con delfini o elefanti, o il gettare ancore vicino alle barriere coralline, spesso contribuiscono al deterioramento degli habitat naturali e alla sofferenza degli animali selvatici. Importantissimi risultano dunque i limiti da rispettare e la sensibilizzazione, affinché le esperienze turistiche possano essere sostenibili e rispettose dell’ambiente e delle creature che lo abitano.

Durante i viaggi, è cruciale adottare scelte responsabili, anche per quanto riguarda i souvenir o i piatti locali, tenendo sempre a mente la sostenibilità e il rispetto della fauna e della flora locali. Con le giuste misure, il turismo può evolversi verso una forma più etica e consapevole, garantendo esperienze autentiche e rispettose della natura.

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