Recentemente, Margrethe Vestager si è espressa con cautela riguardo alla revisione del regolamento UE sull’intelligenza artificiale, suggerendo che è “ancora troppo presto” per apportare modifiche a questo quadro legislativo. In un’intervista rilasciata a POLITICO, Vestager ha sottolineato come l’Unione Europea stia attualmente lavorando per semplificare le proprie normative. Ha evidenziato l’utilità di riesaminare le leggi adottate circa vent’anni fa, cogliendo l’opportunità per una loro semplificazione e digitalizzazione. Tuttavia, ha chiarito che tale riesame non si applica al regolamento sull’IA, entrato in vigore solo l’anno scorso.

L’obiettivo principale delle norme sull’IA è creare “fiducia”, un elemento cruciale per stimolare l’adozione della tecnologia in tutta Europa. Rispondendo ai timori avanzati da settori industriali, secondo cui le norme potrebbero ostacolare il ruolo di leadership del continente nell’innovazione tecnologica, Vestager ha rassicurato che le regole non influiscono sulla ricerca e sull’innovazione, né sulla maggior parte dei casi d’uso ordinari.

Margrethe Vestager, che ha avuto un ruolo decisivo come vice presidente esecutiva responsabile per gli affari digitali nella Commissione guidata da Ursula von der Leyen, ha partecipato al Vertice Digitale della presidenza polacca del Consiglio dell’UE a Gdańsk. Durante l’evento, ha esplorato i passi necessari per completare il mercato unico digitale europeo. Vestager è stata anche un elemento centrale nell’elaborazione delle normative UE sul controllo dei contenuti e sulla concorrenza digitale, attraverso il Digital Services Act (DSA) e il Digital Markets Act (DMA), che hanno affrontato notevoli pressioni dal tempo dell’amministrazione Trump.

Al riguardo, Vestager ha evitato di speculare sull’opportunità di concludere alcune indagini in corso relative al DSA e al DMA. Una delle indagini di grande rilievo riguarda ancora “X” di Elon Musk e non è stata ancora finalizzata. Ricordando la sua esperienza, ha osservato che il ritmo delle indagini può mutare per vari motivi, ma ha sottolineato l’importanza di mantenere le “promesse” fatte ai cittadini e alle imprese europee. Queste regolamentazioni sono state create con l’intento di garantire sicurezza sui servizi internet e apertura nei mercati online, obbligando l’UE a garantire il rispetto delle regole.

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