In un recente post su Facebook, Federico Zampaglione, voce dei Tiromancino, ha svelato un inquietante fenomeno che affligge l’industria musicale da decenni. Attraverso un dialogo immaginario, simile a una sceneggiatura, l’artista racconta la pratica dei concerti “sold out” manipolati artificialmente con biglietti distribuiti gratuitamente o venduti a basso costo.
Zampaglione inizia il suo racconto con il tipico manager che, utilizzando discorsi lusinghieri, incita l’artista a fare un tour di grande successo: i concerti devono essere esauriti, così da attrarre l’attenzione dei media e consolidare la reputazione dell’artista. Tuttavia, il promoter assicura all’artista che si occuperà di tutto: “Tu concentrati sui social e annuncia il tuo sogno, al resto penserò io”.
Man mano che la storia prosegue, si delineano i meccanismi ingannevoli di questo sistema. Nonostante l’organizzazione dell’evento, le vendite dei biglietti si rivelano scarse. A questo punto, il promoter propone soluzioni drastiche, come la distribuzione di biglietti gratuiti o scontati per riempire le sedie vuote. Questa tattica potrebbe includere la collaborazione con aziende e influencer, o anche campagne promozionali nei supermercati.
Ma cosa comporta tutto ciò per l’artista? Alla fine, sono loro a dover sostenere una parte significativa delle spese per “riempire” lo stadio. Da quel momento, molte scelte finanziarie e creative sono sotto il controllo del manager finché il debito non viene interamente saldato. Zampaglione conclude il suo monologo con una riflessione amara su come l’ego di artisti giovani e inesperti possa essere sfruttato a vantaggio di altri.
Come precisato dall’artista, il messaggio del post non è diretto a qualcuno in particolare, ma rappresenta una critica a una pratica ricorrente che, da anni, compromette sia il meccanismo dei concerti che le carriere di molti musicisti emergenti.