L’attrice Matilda De Angelis ha recentemente condiviso le sue riflessioni in un’intervista con «Il Fatto Quotidiano», esprimendo una certa insoddisfazione riguardo al modo in cui è stato assegnato il Nastro d’Argento per la sua interpretazione in «Fuori», diretto da Mario Martone. De Angelis, premiata per la migliore interpretazione non protagonista, ha condiviso il riconoscimento con Elodie, un fatto che ha giudicato piuttosto insolito e poco rispettoso, poiché ogni artista è un individuo con una propria identità e valore personale.

Secondo l’attrice, condividere un premio toglie unicità e riduce l’impatto del lavoro individuale. Queste dichiarazioni arrivano, tuttavia, nonostante le immagini pubblicate sui social media, dove De Angelis e Elodie appaiono insieme sul palco della premiazione, apparentemente senza tensioni evidenti. Nel frattempo, Laura Delli Colli, presidente dei Nastri D’Argento, ha offerto il suo punto di vista sulla questione, spiegando che la decisione di premiare congiuntamente era basata sulla natura corale del film e sulla sua trama, dove tutte e tre le attrici – Matilda De Angelis, Elodie e Valeria Golino – risultavano inseparabili nel tessuto narrativo.

La Delli Colli ha inoltre espresso sorpresa per le parole di De Angelis, sottolineando che se una candidatura condivisa fosse stata un problema, l’attrice avrebbe potuto rifiutarla o non presentarsi alla cerimonia. La presidente ha anche ricordato come il mondo dello spettacolo sia ricco di esempi di artisti che hanno costruito carriere solide alternando musica e cinema.

Nonostante la delusione, De Angelis ha precisato che i riconoscimenti, pur apprezzabili, non rappresentano il vero motivo per il quale ha scelto la professione di attrice. Ha condiviso un aneddoto di Mario Martone che illustra come il vero valore del loro lavoro emerga dall’impatto emotivo sugli spettatori, come le detenute di Rebibbia, che si sono riconosciute e commosse durante la visione di «Fuori».

Per De Angelis, il piacere di recitare risiede nel divertimento che il mestiere offre, altrimenti sarebbe insopportabile. Questa prospettiva sottolinea una passione per l’arte oltre il riconoscimento formale dei premi.

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