L’incidente che ha coinvolto un Boeing 787 di Air India rappresenta ancora un enigma complesso da risolvere. Tra gli aspetti più controversi vi è la posizione del velivolo al momento del decollo e l’assetto durante la fase iniziale del volo. Gli esperti si interrogano se l’aereo abbia utilizzato l’intera pista disponibile alla partenza o se abbia scelto di decollare dalla metà, riducendo notevolmente lo spazio per la rincorsa.
La tragedia è accaduta nell’area urbana di Ahmedabad, una città situata nella parte occidentale dell’India, e ha coinvolto 242 persone a bordo. Il Boeing, sollevandosi appena dal suolo, si è schiantato tra le abitazioni locali un minuto dopo essersi staccato dalla pista. Il sito di monitoraggio Flightradar24 inizialmente ha fornito delle indicazioni che sono state poi smentite, chiarendo che il velivolo aveva utilizzato l’intera pista disponibile al decollo.
Video amatoriali documentano gli sforzi dei piloti per mantenere l’aereo a una quota di sicurezza. Tuttavia, a pochi secondi dal decollo, il velivolo ha perso rapidamente quota, precipitando infine al suolo. Uno degli interrogativi più pressanti rimane se i 1.900 metri di pista percorsi siano stati sufficienti per il decollo, considerando il peso di oltre 220 tonnellate dell’aereo, data la tratta lunga fino a Londra.
Un’analisi delle tensioni geopolitiche tra India e Pakistan rivela ulteriori complicazioni, poiché i voli indiani devono evitare lo spazio aereo pakistano, aumentando la distanza da percorrere e la quantità di cherosene necessaria a bordo. Questo porta spesso a eseguire il “backtrack” per consentire una maggiore rincorsa al decollo, una pratica non utilizzata in questo caso specifico.
Un ulteriore elemento di indagine riguarda i “flap”. È stato osservato che, in questo frangente, erano in una posizione insolita, rientrati troppo presto rispetto al normale procedimento di decollo, mentre il carrello risultava ancora abbassato.
Gli investigatori si concentrano su vari elementi per ricostruire le cause dell’incidente. Mentre i dati relativi alla rincorsa della pista non sembrano essere prioritari, le registrazioni delle scatole nere – che contengono i suoni della cabina e migliaia di parametri di volo – saranno fondamentali per chiarire l’accaduto, nonostante non siano state ancora recuperate al momento.