Nella capitale belga, Bruxelles, l’Unione europea sta affrontando una crescente consapevolezza riguardo alla scarsa probabilità di successo della sua proposta di eliminare i dazi sulle merci industriali con l’attuale amministrazione statunitense. Diversi funzionari e diplomatici hanno condiviso con POLITICO che il tentativo di Bruxelles di evitare un conflitto commerciale con il presidente Donald Trump sta incontrando resistenze. La Commissione europea ha riformulato la sua offerta ad aprile, proponendo l’eliminazione dei dazi su varie merci industriali, che già si trovano a livelli relativamente bassi, come prodotti chimici, farmaceutici, plastica e macchinari. Tuttavia, con l’approssimarsi dell’imminente minaccia di un dazio del 50% su tutti i beni dell’UE a partire dal 9 luglio, le autorità europee stanno cercando di formulare un’offerta che possa essere accettata dalla Casa Bianca.
Nonostante gli sforzi, la proposta zero-per-zero non ha riscontrato particolare entusiasmo da Washington. Un funzionario di un paese membro dell’UE ha commentato che la Commissione si è resa conto dell’inefficacia del piano. Nel recente vertice dell’UE, è stato ribadito l’obiettivo di raggiungere un accordo senza dazi, sebbene le modalità per realizzarlo restino complesse da definire, ha riferito uno dei diplomatici coinvolti. Le trattative restano riservate, con i tre fonti che hanno richiesto l’anonimato per discutere apertamente della questione.
Nel passato, circa dieci anni fa, durante le negoziazioni per il Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP), Stati Uniti ed UE erano vicini a una riduzione dei dazi industriali. Tuttavia, divisioni profonde su questioni agricole e meccanismi di arbitrato hanno impedito la concretizzazione dell’accordo. L’amministrazione Trump, tramite i suoi rappresentanti, ha dichiarato che il dazio universale del 10% attualmente applicato alla maggior parte dei partner commerciali resterà invariato.
Recentemente, Maroš Šefčovič, responsabile del commercio dell’UE, ha incontrato Jamieson Greer, il suo omologo statunitense, a Parigi. Tra le strategie esplorate da Bruxelles, vi è l’incremento delle importazioni di gas naturale liquefatto e la cooperazione per limitare l’eccesso di acciaio cinese nei mercati globali. Dopo una telefonata a fine maggio tra Trump e Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione, le parti hanno deciso di accelerare le negoziazioni, cercando di attenuare le tensioni che minacciano il commercio transatlantico, stimato a 1,6 trilioni di euro annui.
Nonostante tali sviluppi, Trump ha recentemente incrementato le tariffe statunitensi su acciaio e alluminio, portandole al 50%, una mossa che dimostra la determinazione di Washington nel mantenere ferma la sua politica tariffaria. Mentre un gruppo di alti funzionari della Commissione si è recato a Washington questa settimana, Šefčovič ha ribadito ai media che i dialoghi stanno evolvendo positivamente, impegnandosi a “mantenere il momentum.” In una recente telefonata con il segretario al commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick, il commissario slovacco ha evidenziato l’enfasi posta su una cooperazione più stretta in vari settori strategici. La Commissione europea ha scelto di non commentare ulteriormente sulla delicatezza delle negoziazioni in corso.