Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Donald Trump sta valutando la possibilità di adottare nuove misure contro la Russia, in risposta ai continui attacchi in Ucraina e alla lentezza nei colloqui di pace. Tuttavia, le persone vicine al presidente indicano che la decisione finale non è ancora stata presa, dimostrando l’imprevedibilità delle sue decisioni.

Durante una recente conferenza stampa, Trump ha criticato duramente Vladimir Putin, affermando che il leader russo ha sempre avuto intenzione di conquistare l’intera Ucraina. Queste dichiarazioni sembrano contraddire ciò che era stato detto in precedenza dal negoziatore Steve Witkoff. Tuttavia, questa non è una novità, poiché il presidente degli Stati Uniti ha minacciato sanzioni diverse volte, senza poi concretizzarle.

Sul suo social network Truth, Trump ha lanciato un messaggio ambiguo, mescolando avvertimenti e possibili ritirate: secondo lui, la situazione potrebbe degenerare ulteriormente se non fosse per la sua mediazione, riferendosi a potenziali conseguenze disastrose per la Russia. Alcuni politici, come il senatore repubblicano Chuck Grassley, esprimono impazienza per la passività nei confronti di Mosca, sollevando una richiesta esplicita per l’adozione di sanzioni.

Un altro senatore, Lindsey Graham, ritiene che solo un’azione punitiva possa costringere Putin a negoziare. Insieme al collega democratico Richard Blumenthal, ha proposto una legge al Senato per nuove sanzioni contro la Russia e tutti quei paesi che intrattengono rapporti commerciali con essa nell’ambito delle risorse energetiche. Tale proposta ha raccolto ampio consenso e potrebbe essere approvata rapidamente, qualora il presidente lo volesse.

Si apprende inoltre che, tra le opzioni al vaglio della Casa Bianca, le sanzioni bancarie non sarebbero in primo piano. Trump sembra anche considerare l’idea di interrompere completamente i negoziati, temendo che le sanzioni possano ostacolare futuri accordi commerciali tra Washington e Mosca.

L’evidente difficoltà nel raggiungere la pace è accompagnata da un crescente antagonismo nei confronti di Volodymyr Zelensky, giacché ulteriori sanzioni potrebbero incoraggiare l’Ucraina a continuare la lotta. Trump sperava in un gesto di Putin, ma dalle conversazioni emerge una realtà diversa: il leader russo non sembra sinceramente interessato alla pace.

Gli ultimi sviluppi sulle relazioni commerciali con l’Europa mostrano una ripensamento sui precedenti piani tariffari. Trump si è mostrato favorevole a nuovi incontri con l’Unione Europea, dimostrando un leggero riallineamento delle sue posizioni.

Infine, la Germania sembrerebbe pronta a fornire ulteriori armi a Kiev, ma resta incerto se ciò includa anche missili statunitensi. Alcuni suggeriscono che Trump possa seguire l’esempio di Biden nell’invio di armamenti, ma una simile decisione risulterebbe un imbarazzo politico, contraddicendo le sue precedenti affermazioni sulla leadership in politica estera.

In sintesi, la situazione rimane fluida e complessa, con Trump che deve far fronte a pressioni sia interne che internazionali nel gestire la delicata questione russo-ucraina.

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