Il presidente statunitense Donald Trump ha espresso disappunto nei confronti delle azioni militari portate avanti dal leader russo Vladimir Putin, dichiarando: «Non sono affatto contento delle sue azioni, non mi piacciono per niente. Non so cosa gli sia accaduto». La dichiarazione sottolinea la tensione crescente tra le due nazioni in seguito alle azioni della Russia in Ucraina.
Il rappresentante speciale statunitense per l’Ucraina, Keith Kellogg, ha condannato fermamente gli attacchi russi, definendo «vergognosa» l’indiscriminata uccisione di civili, compresi donne e bambini, che rappresenta una palese violazione dei protocolli di pace di Ginevra del 1977. Kellogg ha esortato a un cessate il fuoco immediato.
In risposta agli attacchi di Mosca, il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha sollecitato una reazione determinata da parte degli alleati dell’Ucraina, condannando Putin per aver calpestato i diritti umani. Wadephul ha riconosciuto gli sforzi del presidente Trump per portare Putin al tavolo delle trattative come fondamentali.
Nel frattempo, a Mosca, le autorità hanno riferito di aver intercettato e abbattuto quattro droni ucraini diretti alla capitale, permettendo così la riapertura degli aeroporti di Vnukovo, Domodedovo e Zhukovsky, dove erano state imposte restrizioni temporanee.
In Russia, il presidente Vladimir Putin ha dichiarato di essere costantemente informato sulla situazione al fronte ucraino, evidenziando che riceve aggiornamenti costanti quasi ogni giorno, indicazione della complessità e criticità della situazione attuale.
Sul versante ucraino, Andrey Yusov, rappresentante della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa, ha rivelato che Kiev sta lavorando a un nuovo scambio di prigionieri. Dal principio del conflitto su vasta scala, 5.757 cittadini ucraini e stranieri sono stati rimpatriati.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha pubblicamente condannato un ulteriore attacco russo ai civili, riaffermando il sostegno continuo dell’Italia all’Ucraina e l’impegno per una pace giusta e duratura.
A livello diplomatico, il ministro degli Affari Esteri turco, Hakan Fidan, si recherà a Mosca per colloqui con il suo omologo russo Sergei Lavrov, dove si discuteranno questioni bilaterali e internazionali, in un contesto di tensioni crescenti.
In Donetsk, fonti russe hanno riportato la conquista del villaggio di Romanovka da parte delle forze militari russe, segnando un altro sviluppo nel conflitto territoriale in corso.
Sul fronte internazionale, l’Alto Rappresentante dell’UE Kaja Kallas ha richiesto un’imponente pressione internazionale sulla Russia per fermare l’escalation del conflitto, dopo i devastanti attacchi notturni che hanno coinvolto innumerevoli civili innocenti.
L’Ucraina ha recentemente completato uno scambio di prigionieri con la Russia, con 303 individui liberati da entrambe le parti. Questo sviluppo giunge mentre Kiev continua a sperare in un rilancio dei negoziati, con Istanbul proposta come sede probabile dei prossimi colloqui di pace.
Nel contesto delle tensioni, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha criticato il silenzio degli Stati Uniti e di altri paesi, affermando che l’inazione non fa altro che incoraggiare ulteriormente Putin ad intensificare le sue azioni militari.
Infine, come ha dichiarato l’aeronautica militare ucraina, la Russia ha lanciato durante la notte uno dei più imponenti attacchi dall’inizio del conflitto, utilizzando centinaia tra missili e droni contro l’Ucraina.