Il settore della produzione di insetti destinati all’alimentazione degli animali da compagnia rappresenta una strada alternativa per molti imprenditori del settore. Tuttavia, secondo alcuni produttori, questa scelta non costituisce la prima opzione, ma piuttosto un ripiego necessario per rimanere sul mercato. Molti di loro, infatti, puntano il dito contro la burocrazia dell’Unione Europea per le difficoltà incontrate.

Sébastien Crépieux, CEO di Invers, un’azienda francese localizzata nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi e specializzata nella coltivazione di tenebrioni, ha espresso in merito una chiara opinione. Crépieux e i suoi colleghi si sono inizialmente dedicati alla ricerca di proteine sostenibili per sostituire quelle derivanti dalla farina di pesce, utilizzata nel nutrimento dei pesci d’allevamento. La farina di pesce, prodotta a partire da scarti di lavorazione o da pesci di piccola taglia come le acciughe e le sardine, è imputata di contribuire al fenomeno della sovrapesca e alla conseguente perdita di biodiversità.

Nel 2017, la Commissione Europea ha aperto le porte all’utilizzo di proteine derivate dagli insetti per l’acquacoltura, nel tentativo di ridurre l’impatto ambientale. Successivamente, nel 2022, lo stesso riconoscimento è stato esteso al settore dei mangimi per suini e pollame. Questi sviluppi sono stati accolti con favore nel settore, rappresentando un importante passo avanti. Tuttavia, come sottolinea Crépieux, l’assenza di un divieto sulla farina di pesce e la mancanza di controlli sull’importazione di quest’ultima in Europa mantengono elevata la concorrenza per le proteine alternative.

Le statistiche riportate dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura evidenziano come le risorse ittiche siano state sfruttate fin oltre i limiti sostenibili dagli anni ’70, arrivando nel 2021 a mostrare il 37,7 percento delle popolazioni ittiche gravemente sovrasfruttate. Sebbene la normativa dell’UE introdotta a gennaio preveda sistemi di tracciamento elettronico e sanzioni per le violazioni, non impone restrizioni sull’uso del pesce da foraggio per la farina di pesce.

In questo contesto, l’alimentazione degli animali da compagnia basata su proteine derivate dagli insetti si sta rivelando una soluzione alternativa per i produttori. Pur essendo un prodotto di nicchia e apprezzato principalmente da un segmento di consumatori attenti all’ambiente, questo tipo di alimentazione non ha ancora conquistato il mercato tradizionale, dominato da prodotti a base di carne, verdure e cereali. Crépieux fa notare che, per cambiare le dinamiche di mercato, sarebbero necessari interventi da parte di grandi marchi come Purina o Acana.

Nonostante queste sfide, Invers ha trovato nella sostenibilità e nell’attenzione alla salute degli animali domestici una leva per attrarre una clientela sensibile a tali tematiche. La digeribilità del prodotto viene sottolineata come un punto di forza, con Crépieux che osserva come gli animali stessi sembrano preferire questa alternativa per il loro benessere. I suoi gatti, afferma, mostrano di apprezzare questa innovativa fonte proteica.

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