L’Unione Europea si appresta a introdurre una nuova iniziativa finanziaria per stimolare l’espansione delle aziende nel settore dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie quantistiche. Questa mossa è strategica per ridurre la dipendenza tecnologica da Stati Uniti e altre potenze mondiali. Basandosi su una bozza di strategia visionata da POLITICO, il progetto prevede la creazione di un inedito Fondo Scaleup Europeo, il quale vedrà la luce l’anno prossimo. Tale fondo sarà gestito privatamente e cofinanziato da investitori privati.
L’iniziativa giunge in un contesto di accresciute preoccupazioni riguardo alla dipendenza tecnologica dell’UE da nazioni estere. Il fondo è concepito per affrontare un evidente squilibrio finanziario, una sfida che molte compagnie europee devono superare quando cercano di scalare tecnologie complesse e costose, per le quali servono investimenti che superano i 100 milioni di euro. La carenza di capitali per la crescita comporta rischi significativi, tra cui la possibile perdita di imprese e tecnologie critiche per l’economia dell’Unione.
Nel documento si sottolinea la necessità di sviluppare società europee in fase di scale-up che abbiano una massa critica e possano operare efficacemente sul mercato, al fine di colmare questa lacuna e rafforzare la sovranità tecnologica e la sicurezza economica del continente. La bozza rivela ulteriori dettagli rispetto alle versioni precedenti, indicando che la Commissione è decisa a investire nelle aziende con maggior potenziale all’interno dell’UE.
Il fondo permetterà alla Commissione e agli investitori di acquisire partecipazioni in compagnie operanti in settori strategici quali intelligenza artificiale, tecnologia quantistica, tecnologia pulita, semiconduttori, materiali avanzati e biotecnologia. Mentre il Consiglio Europeo dell’Innovazione ha già effettuato simili investimenti, si tratta principalmente di piccole imprese agli inizi del loro sviluppo.
Inoltre, l’esecutivo europeo sta lavorando per consentire alle startup di avviare le loro attività in maniera più rapida, possibilmente entro un lasso di due giorni. L’obiettivo è quello di semplificare le pratiche di avvio e crescita delle aziende, presentando un nuovo quadro normativo basato su soluzioni digitali. Questa iniziativa dovrebbe vedere la luce nel primo trimestre del prossimo anno e punta a fornire un insieme unificato di regole per la costituzione e l’espansione delle imprese.
La Commissione sta inoltre esaminando la possibilità di ridurre ulteriormente i tempi necessari per avviare un’impresa, idealmente a 48 ore. Le startup tecnologiche hanno da tempo evidenziato le lunghe procedure burocratiche per l’avvio delle loro attività, una problematica che spesso emerge quando cercano di espandere la loro presenza in nuovi mercati. Negli Stati Uniti, modelli di incorporazione rapida in due giorni sono già diffusi, specialmente in giurisdizioni come il Delaware che favoriscono un ambiente favorevole agli affari.