A Londra, Re Carlo III non intende permettere a Donald Trump di avanzare sul suo “51º stato” senza opporre resistenza. In vista dell’apertura storica del parlamento canadese, il monarca britannico, a 76 anni, si prepara a mettere in campo tutto il suo soft power a favore del Canada, del quale resta il capo di stato. Questa tappa segna la prima occasione dal 1977 in cui un monarca britannico terrà un “Discorso dal Trono” in territorio canadese, un segnale incisivo di sostegno a Ottawa, soprattutto in un periodo di inasprimento della retorica ostile da parte del presidente americano. Trump ha infatti elevato le tensioni con il lancio di tariffe contro il Canada e ha persino accarezzato l’idea di un’annessione.
Il Canada, una delle 14 nazioni indipendenti del Commonwealth che riconoscono ancora il monarca britannico come capo di stato, interpreta già la visita di Carlo come un forte segnale di supporto. Mark Carney, nuovo primo ministro canadese, vede il viaggio come una dichiarazione di “sovranità”. I rapporti tra la famiglia reale e il governo canadese risultano consolidati, essendo Sean Carney, fratello del primo ministro, capo operativo a Kensington Palace, residenza ufficiale del principe ereditario William.
Questo impegno è personale per Carlo. La defunta madre del re, Elisabetta II, aveva a cuore il suo ruolo all’interno del Commonwealth. Tuttavia, l’iniziativa non è priva di rischi. Potrebbe collidere con l’obiettivo del governo britannico di trovare un compromesso piuttosto che entrare in conflitto con gli Stati Uniti, e potrebbe stimolare il dibattito repubblicano tra i canadesi, che in gran parte mantengono un atteggiamento neutrale verso la monarchia.
Nella gestione della monarchia britannica non sono ammessi errori. L’entourage di Carlo è composto da esperti diplomatici, tra cui Clive Alderton, già ambasciatore britannico in Marocco. Da quando Trump ha lanciato le sue minacce, i riferimenti al ruolo di Carlo come capo di stato canadese si sono fatti più intensi. Carlo desidera da tempo visitare il Canada come re, e l’invito ufficiale da parte del governo canadese è stato accolto con entusiasmo.
Recentemente, Carlo ha espresso il suo appoggio al Canada attraverso i social media, definendolo un “paese resiliente e compassionevole” in occasione del 60º anniversario della Giornata della Bandiera a febbraio. Inoltre, durante un incontro con Mark Carney, rinomato avversario di Trump, il re indossava una cravatta rossa in segno di solidarietà. Durante un viaggio di Stato in Italia, ha pubblicamente ribadito la sua identità come “re del Regno Unito e del Canada”, e pochi giorni fa, in occasione dell’80º anniversario del VE Day, ha ricordato il contributo fondamentale delle forze canadesi e britanniche nel conflitto mondiale. Questa settimana, Carlo e la regina Camilla hanno visitato Canada House a Londra, celebrandone il centenario, attendendo con impazienza di vedere il loro legame con il Canada ulteriormente rafforzato.