Nella data cruciale del 18 maggio, giorno delle elezioni, Nicușor Dan si trova a affrontare le emozioni della giornata elettorale. Dopo una lunga campagna in una delle più ardue competizioni presidenziali del paese, il sindaco indipendente di Bucarest si trova a dover aspettare solo dodici ore per conoscere l’esito del suo impegno politico. La città di Făgăraș, cuore della Transilvania e luogo d’origine di Dan, accoglie il nuovo giorno con una fresca brezza e un sole che illumina le vette montane ancora spruzzate di neve.

La Scuola Numero 4, che vide Dan bambino tra i suoi banchi, funge oggi da seggio elettorale. Accompagnato dalla sua compagna di lunga data, Mirabela Grădinaru, Dan torna nel luogo della sua infanzia per esprimere il proprio voto. Vedere i volti conosciuti di vecchi amici e insegnanti provoca in lui un vortice di emozioni, racconta successivamente a POLITICO, imitando il pianto per descrivere la commozione di quel momento. Al suo fianco, Grădinaru condivide questa esperienza, mentre i due incontrano vecchi conoscenti e salutano con calore i presenti nel parco giochi della scuola.

Nicușor Dan, nato e cresciuto nella casa accanto alla scuola, descrive con affetto la costruzione tinteggiata di un delicato rosa albicocca, adornata di viti nel giardino adiacente. I suoi genitori vi hanno trascorso la maggior parte della loro vita, e durante la pandemia, anche Dan ha trovato rifugio in questo luogo, precedendo la sua vittoriosa candidatura a sindaco di Bucarest nel 2020. In una giornata così importante, Dan si trova a condividere momenti di tranquillità con i suoi cari lontano dai riflettori. Tuttavia, quando giungono i risultati la notte stessa, emerge chiaro che Dan ha superato le aspettative sconfiggendo George Simion, un candidato di estrema destra, assicurandosi così la presidenza.

Questa vittoria trova eco nei corridoi del potere europeo, dove molti temevano l’ostacolamento di Simion alle loro politiche mainstream. Nonostante Simion avesse guidato il primo turno con un considerevole margine, la strategia di Dan ha saputo conquistare terreno. Il confronto diretto tra i due ha messo in luce lo stile pacato e riflessivo di Dan, contro l’approccio aggressivo di Simion, un fattore determinante nel distacco finale.

Di formazione matematica, Nicușor Dan si distingue per un approccio metodico e analitico che spesso spiazza i rivali abituati a un’aggressività più diretta. In un campo politico dominato da tensioni e giochi di forza, l’inclinazione di Dan a mantenere la calma risalta. Nonostante le provocazioni ricevute, incluso l’essere definito sprezzantemente “autistico” da Simion, Dan ha mantenuto la sua linea precisa e composta.

In un clima nervoso ma ottimista, la giornata delle elezioni porta buone notizie al suo team, e sebbene vi siano ancora molte variabili in gioco, le possibilità di vittoria diventano sempre più promettenti. Tuttavia, le ombre della campagna non sono mancate: critiche aspre per la sua vita personale in una nazione conservatrice hanno messo alla prova sia Dan che la sua compagna. La decisione di non battezzare i loro figli ha suscitato polemiche, causando un attacco diretto alla sua vita privata come mai prima.

L’impulso di candidarsi alla presidenza è nato in un periodo di crisi costituzionale che ha visto l’annullamento di un primo tentativo elettorale a causa di sospetti di ingerenza straniera. Con la sfiducia verso la classe politica in aumento, Dan si propone di ricostruire la credibilità delle istituzioni attraverso un’apertura dei dossier elettorali contestati e una revisione del sistema giudiziario.

Punta a una politica di trasparenza, per consentire ai cittadini di accedere alle informazioni e comprendere le dinamiche che hanno portato alle decisioni passate. Cambiamenti significativi nel personale chiave saranno parte del suo mandato, mentre riforme puntuali nel sistema giudiziario mireranno all’integrità e all’efficienza.

La corruzione endemica rappresenta da sempre una sfida per il paese, ma l’approccio di Dan è differente. Piani concreti e sistematici per affrontare i principali aspetti corrotti sono al centro del suo programma, promettendo un’incisiva azione nei settori più critici.

Sul fronte internazionale, la figura di Dan promette una linea di cooperazione con l’Unione Europea e altri alleati, al contrario delle posizioni radicali e isolazioniste del suo avversario sconfitto. Con la sua visione di integrazione e supporto a iniziative comuni, Dan cerca di rafforzare la collaborazione e la stabilità della regione.

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