Domani nella Basilica di San Pietro avrà luogo l’insediamento di Papa Leone XIV, un evento che vedrà la partecipazione di circa 200 delegazioni straniere. Tra i dignitari attesi ci sarà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, insieme a personalità di spicco come il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha commentato l’incontro tenutosi a Istanbul tra una delegazione ucraina e una russa, definendolo “estremamente significativo” per porre termine al conflitto tra i due paesi. Secondo Erdogan, riuscire a mettere attorno a un tavolo le due parti è cruciale per l’instaurazione della pace nella regione, ribadendo che la Turchia è impegnata da tempo a promuovere una soluzione pacifica e però equa. Ha inoltre sostenuto che la diplomazia dovrebbe avere il sopravvento sulle armi e che la Turchia si impegnerà a essere un mediatore in questo processo.
L’incontro di Istanbul rappresenta un’occasione mancata per un cessate il fuoco, secondo il leader ucraino Zelensky. Egli ha evidenziato come l’Ucraina stia da tempo proponendo un cessate il fuoco completo e incondizionato, mentre la Russia continua le sue operazioni militari. Zelensky ha sottolineato l’importanza di maggiori sanzioni per esercitare pressione sulla Russia affinché accetti una vera risoluzione diplomatica. Ha anche evidenziato l’inefficacia della delegazione russa ai negoziati e ha espresso gratitudine a tutti coloro che sostengono l’Ucraina nel suo percorso verso la pace.
Dal Cremlino arrivano ulteriori dichiarazioni, affermando che i colloqui tra Russia e Ucraina potranno proseguire solo dopo lo scambio di prigionieri concordato. Questo scambio dovrebbe coinvolgere un numero significativo di detenuti da entrambe le parti, segnalando un passo importante nei colloqui di pace. Inoltre, non ci sono stati contatti recenti tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo i negoziati.
In un’intervista, Trump ha affermato che Putin è “stanco della guerra” e sottolinea la possibilità di raggiungere un accordo diplomatico, ribadendo che la soluzione è possibile solo con lui alla guida degli Stati Uniti. Il presidente americano fa riferimento anche alla possibilità di nuove sanzioni contro la Russia, qualora i negoziati falliscano, coinvolgendo anche paesi che continuano a importare petrolio russo.
Intanto, a Mosca le reazioni alla conclusione dei colloqui di Istanbul variano tra dure posizioni mediatiche e commenti più meditati da parte dei funzionari governativi. Le difese aeree russe hanno recentemente abbattuto due droni provenienti dall’Ucraina, uno nella regione di Belgorod e l’altro nella regione di Kursk, come parte dell’attuale conflitto.
Il presidente Putin ha inoltre annunciato l’intenzione di ospitare un vertice con i leader della Lega Araba a Mosca il 15 ottobre, segnalando una mossa diplomatica rivolta a rafforzare i legami con i paesi del mondo arabo.