Il Regno Unito sta cercando di spostare circa €200 miliardi di asset russi bloccati in Belgio in un fondo di investimento separato. Questa proposta, riportata da alcune fonti di POLITICO, potrebbe fungere da precursore per sequestrare i beni sovrani e consegnarli all’Ucraina, un’iniziativa che ha il sostegno britannico ma incontra resistenze da parte di paesi rilevanti dell’UE come Germania e Italia.

L’iniziativa si inserisce nel contesto dei tentativi da parte dei paesi europei e degli Stati Uniti di stabilire i termini per una tregua di 30 giorni con il presidente russo Vladimir Putin, finalizzata ad avviare negoziati di pace. Vi è la convinzione che un efficace meccanismo di confisca degli asset possa aiutare ad attuare un eventuale accordo di pace.

Il trasferimento degli asset detenuti a Bruxelles, sotto la gestione del depositario Euroclear, è particolarmente complesso. Anche se i bond del governo britannico sono inclusi tra essi, il Regno Unito non gode di sufficiente autorità su questi fondi, in quanto soggetti alle normative europee. È stata ventilata l’idea di posizionare gli asset all’interno di un “veicolo a scopo speciale” che riconosca ufficialmente gli interessi britannici, fornendo a Londra maggiore controllo e potere negoziale.

Questa proposta giunge mentre gli stati europei favorevoli all’Ucraina si affrettano a evitare che l’Ungheria, considerata più vicina alla Russia, impedisca il rinnovo delle sanzioni. Un meccanismo separato per gestire i fondi di Euroclear potrebbe potenzialmente neutralizzare questa minaccia, ma servono ulteriori chiarimenti sulla sua legalità.

Il Belgio riveste un ruolo cruciale poiché Euroclear è situato nel suo territorio. La nazione è quindi potenzialmente esposta a conseguenze derivanti dalla confisca. Il Belgio, attraverso il suo ministro degli Esteri e il primo ministro, ha espresso l’importanza di condividere i rischi con altri stati per evitare un’azione unilaterale.

Nel frattempo, il momento invita a riflettere sul futuro utilizzo di tali fondi. La creazione di un veicolo di investimento separato permetterebbe di collocare gli asset in investimenti più rischiosi ma anche potenzialmente più remunerativi, piuttosto che mantenerli presso la Banca centrale belga con tassi di rendimento minimi.

Nel 2024, gli investimenti straordinari hanno fruttato profitti significativi, destinati a sostenere prestiti per l’Ucraina. Tuttavia, si teme che tali prestiti non saranno sufficienti per sostenere a lungo termine l’economia ucraina, colpita dalla guerra. L’Unione Europea è impegnata a completare la propria parte dei finanziamenti entro la fine dell’anno, ma sorge il dubbio su come finanziare ulteriormente l’Ucraina in futuro.

Sostenitori della proposta del veicolo di investimento sottolineano l’urgenza, poiché con i colloqui di pace tra Russia e Ucraina che avanzano lentamente, ogni giorno di inattività dei fondi rappresenta un’opportunità persa per l’Ucraina e i suoi alleati.

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