Gran parte delle aspettative di Vladimir Putin nella sua campagna militare contro l’Ucraina stanno venendo disilluse. Ora, si trova di fronte a un fronte compatto di leader europei che, dalla capitale ucraina Kiev, mostrano pieno supporto a Volodymyr Zelensky. Parallelamente, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, esprime forti critiche verso Mosca per aver respinto i tentativi di mediazione per la pace.
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea premono per una tregua di 30 giorni. Se Mosca non accetterà, l’alleanza occidentale si rafforzerà ulteriormente. Questo è il contesto della visita congiunta di ieri a Kiev, che ha visto il presidente francese Emmanuel Macron, il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro britannico Keir Starmer e il capo del governo polacco Donald Tusk, impegnati a sostenere militarmente l’Ucraina. Questi leader si sono coordinati anche con Donald Trump, che è stato contattato telefonicamente. Nonostante le precedenti aperture amichevoli verso Putin, Trump appare ora profondamente contrariato dal leader russo, al punto da considerare serie sanzioni economiche.
Il rappresentante americano, Keith Kellogg, ha specificato che la tregua darà il via a un processo mirato a concludere il conflitto più significativo in Europa dalla conclusione della Seconda guerra mondiale. Ieri, i leader europei hanno proposto un cessate il fuoco di 30 giorni, che dovrebbe essere incondizionato e avviarsi immediatamente, se non entro la conclusione delle 72 ore di sospensione unilaterale stabilite da Putin per le celebrazioni della fine della Seconda guerra mondiale. Starmer ha insistito affinché Putin accetti senza condizioni e Zelensky ha confermato la sua apertura al dialogo con la Russia, all’interno del contesto di questa tregua.
L’offerta di cessate il fuoco di un mese, avanzata da Trump durante le trattative tenutesi in Arabia Saudita a fine marzo, segna un ulteriore sforzo verso la pace. A testimoniare il rinnovato impegno tra gli alleati europei e gli Stati Uniti, l’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, è in procinto di recarsi a Mosca con un memorandum di 22 punti dettaglianti la proposta di cessate il fuoco. Secondo quanto riportato da Nbc, il documento include l’opposizione americana all’ingresso di Kiev nella Nato. Anche la Turchia si è detta pronta a vigilare sul rispetto della tregua.
Ciononostante, Mosca continua a temporeggiare. Sebbene non vi siano stati rifiuti categorici alla tregua come avvenuto due mesi fa in Arabia Saudita, le richieste russe, tra cui il ritiro ucraino da quattro regioni parzialmente occupate, il disarmo di Kiev, e l’interruzione degli aiuti militari occidentali, restano un ostacolo ai progressi diplomatici. Nel frattempo, proseguono gli attacchi e i morti: tre civili ucraini sono stati uccisi a Sumy e bombardamenti russi persistono su Kherson.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che la proposta verrà esaminata, pur accusando l’Europa di impedimenti. Nel frattempo, Putin continua a sottolineare che la Russia dispone di uomini e mezzi per completare l’operazione avviata nel 2022.