L’annuncio ufficiale introduce la serie “Maschi veri”, composta da otto episodi e disponibile su Netflix a partire dal 21 maggio. Questa produzione italiana, ispirata alla serie spagnola “Machos Alfa”, è stata sceneggiata da Furio Andreotti, Giulia Calenda e Ugo Ripamonti, con la regia di Matteo Oleotto e Letizia Lamartire. La narrazione si concentra su quattro amici quarantenni, uniti sin dai giorni universitari: Mattia, Massimo, Riccardo e Luigi, interpretati rispettivamente da Maurizio Lastrico, Matteo Martari, Francesco Montanari e Pietro Sermonti.

Queste quattro figure rappresentano diverse sfumature di mascolinità alfa che si confrontano con un contesto sociale in trasformazione, il quale li costringe a rivedere le loro certezze. Il personaggio di Luigi, per esempio, trova la sua realizzazione nella famiglia, dimostrando una sensibilità particolare verso la vita domestica. Nonostante la sua dedizione, Luigi si rivela meno adatto come partner, con gli amici che lo prendono in giro, inserendolo nello stereotipo del “gay”.

La narrativa della serie esplora la necessità di un percorso di rieducazione di genere per il gruppo di protagonisti. La storia punta a decostruire l’idea del maschio tradizionale, cercando di evidenziare l’importanza di interrogarsi sui propri privilegi, anche se questo può sembrare una sfida culturale. Essere un “maschio vero”, secondo questo contesto, significa abbracciare la vulnerabilità, accettare l’aiuto quando necessario e interpretare la forza come la capacità di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni.

Recentemente, Pietro Sermonti ha partecipato alla presentazione di un nuovo Premio dedicato a Mattia Torre, uno sceneggiatore e regista il cui contributo al mondo dello spettacolo viene ancora sentito nonostante la sua prematura scomparsa nel 2019. Questo riconoscimento è destinato a giovani autori e autrici sotto i 35 anni, rendendo omaggio alla creatività e alla sensibilità senza pari che Torre incarnava. La sua eredità continua a vivere, consentendo alle nuove generazioni di trovare ispirazione nel suo lavoro straordinario.

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