L’arcivescovo di Algeri, Jean-Paul Vesco, ha recentemente condiviso la sua opinione sull’imminente conclave, sottolineando che nonostante le manipolazioni esterne e i tentativi di influenzare il processo elettorale, i cardinali restano concentrati sul loro compito. All’inizio, Vesco si sentiva inquieto, ma ora ha raggiunto una serenità dovuta alla convinzione che il prossimo Papa sia già stato scelto da Dio. Con una vasta gamma di candidati, il conclave avrà un ampio ventaglio di possibilità.

Vesco, frate domenicano e arcivescovo di Algeri, ha una storia personale con l’Algeria, avendo accolto la beatificazione dei 19 martiri uccisi durante la guerra civile del paese. Questa connessione con i martiri si riflette in una coincidenza significativa: l’inizio del conclave cade proprio in prossimità della memoria dedicata a questi martiri.

Riguardo agli incontri tenutisi prima del conclave, Vesco ha notato un cambiamento positivo all’interno del collegio cardinalizio. Cardinali provenienti da tutto il mondo si sono conosciuti davvero per la prima volta, creando un ambiente di fraterna collaborazione. Nonostante le tensioni esterne causate da alcune critiche e sospetti velenosi diretti a candidati prominenti come Parolin e Tagle, queste interferenze non hanno avuto un impatto significativo sulle discussioni interne.

Un aspetto interessante degli incontri preparatori è stata la mancanza di dialogo diretto e immediato tra i cardinali, essendo le congregazioni organizzate in modo molto formale. Vesco ha suggerito che una riforma volta a includere anche le voci del popolo di Dio potrebbe essere benefica, proponendo un modello simile a quello degli ultimi sinodi.

Durante le congregazioni, tuttavia, nessun candidato ha dominato in modo evidente. Diversi cardinali hanno colpito con le loro parole, ma il risultato finale rimane incerto e misterioso. Per Vesco, la scelta di un nuovo Papa si basa su qualcosa di più profondo delle competenze teologiche o geopolitiche: la dimensione pastorale risulta essenziale.

Ai funerali di Papa Francesco, il richiamo del popolo era chiaro: cercavano un padre spirituale, un pastore autentico. Mentre il conclave si avvicina, la ricerca di un leader che incarni questi valori spirituali resta al centro delle riflessioni dei cardinali.

In conclusione, nonostante le difficoltà e le interferenze, i cardinali rimangono guidati da fede e discernimento, consapevoli che il futuro della Chiesa dipende dalla presenza di un leader che risponda alle esigenze spirituali del nostro tempo.

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