Nei giorni scorsi, durante un incontro avvenuto in Vaticano, il cardinale Angelo Becciu ha deciso di non partecipare al Conclave. Questa decisione è stata influenzata da un incontro tenutosi presso la Santa Sede, a cui hanno partecipato figure di rilievo della Chiesa, tra cui monsignor Pietro Parolin. Parolin ha infatti mostrato a Becciu un documento firmato dal Papa che confermava la scelta di escluderlo dal Conclave. Di fronte a questa situazione, Becciu ha compreso che opporsi avrebbe significato contraddire la volontà di Papa Francesco. Pertanto, ha accettato di ritirarsi “per il bene della Chiesa”.
Durante l’incontro, solo il cardinale Versaldi ha espresso parole di difesa nei confronti di Becciu. Recentemente, Becciu aveva dichiarato di non poter essere escluso dal Conclave in quanto già perdonato da Papa Francesco. Tuttavia, la rivista spagnola Vida Nueva, nota per le sue fonti affidabili tra i cardinali, aveva svelato che la Congregazione era propensa a votare sull’ammissione o meno del cardinale Becciu, una volta che tutti i membri fossero giunti a Roma.
L’incontro avvenuto nella mattinata di lunedì 28 aprile presso l’Aula Paolo VI è stato cruciale per convincere Becciu a non alimentare ulteriori controversie. La data del Conclave è stata fissata per il 7 maggio, quando avrà inizio la riunione per l’elezione del nuovo Papa. Tale evento ha portato all’attenzione mediatica il caso di Becciu, che include le due lettere firmate “F” e l’intera questione sulla sua partecipazione al Conclave.
La preparazione al Conclave ha coinvolto anche dettagli più leggeri, come i racconti dei momenti conviviali dei cardinali a Santa Marta, dove i liquori mignon del frigo-bar venivano consumati, e le partite di tennis mantenute tramite trucchi ingegnosi. Inoltre, si è riflettuto sul significativo ruolo delle Congregazioni dei cardinali pre-Conclave, capaci di influenzare decisioni cruciali, come accadde all’epoca dell’elezione di Papa Bergoglio.
La situazione riguardante Becciu ha evidenziato l’importanza di concordare sulla trasparenza e la chiarezza decisionale all’interno della Chiesa, elementi essenziali per affrontare questioni delicate e complesse come la sua ammissione al Conclave.